Avendo “ereditato” una casa costruita nell'immediato dopoguerra, che nessuno voleva perché cadeva a pezzi, le possibilità che si presentavano davanti
a noi erano due: restaurarla pesantemente o buttare giù tutto e ricostruirla da zero.
Ci siamo convinti che la seconda soluzione fosse la migliore e si è posto subito il dubbio successivo: costruendo in edilizia tradizionale quanto ci
vorrà? Avevamo ben presente alcuni amici alle prese con l'infinita costruzione della casa e non volevamo fare la stessa fine.
Così, per abbattere drasticamente i tempi, ci siamo avvicinati all'edilizia prefabbricata che al tempo (era il 2007) era davvero una cosa per pochi
temerari.
Nel vasto panorama delle case prefabbricate, quelle che più ci ispiravano erano quelle in legno.
Del legno ci piace tutto: è bello da vedere, da accarezzare e da annusare, ha un notevole potere isolante, richiede poca energia per la sua
lavorazione (“Per la produzione di un metro cubo di componenti in legno pronti per il montaggio si necessitano dagli 8 ai 30 kWh. Per il cemento dai 150 ai 200
kWh”), è un materiale da costruzione intrinsecamente ecologico e sostenibile e porta con sé persino un'idea di un ritorno all'antico, alla natura.
Nell'approfondire le nostre conoscenze, scoprivamo via via caratteristiche insospettabili, come per esempio la facilità di costruzione (una casa in
legno di due piani arriva al tetto in tre giorni), la proprietà antisismica e addirittura la resistenza al fuoco.
Siamo un po' difficili di gusti quando si tratta di fare spese, figuriamoci con l'acquisto di una casa! Volevamo sapere tutto di ogni aspetto
tecnico, ogni possibile soluzione e alternativa prima di decidere definitivamente.
Abbiamo così iniziato ad informarci su concetti un po' specifici come la trasmissione del calore, trasmittanza dei materiali e confort ideale.
Una fonte inesauribile per cercare informazioni e opinioni è sicuramente internet: abbiamo navigato tra forum specializzati (forum.promiseland.it, www.migliorforum.com/biocasa/, forum.lavorincasa.it/), blog di clienti (www.viadellaluna2.it/cuoredilegno/) e siti di produttori.
Siamo andati a vedere fiere del settore (su tutte, Klimahouse di Bolzano), abbiamo visitato alcune case prefabbricate di fortunati proprietari che
non ne potevano più delle nostre domande e alla fine abbiamo fatto una prima selezione sui possibili fornitori candidati.
Con il progetto definitivo e approvato, abbiamo scritto un capitolato di massima delle caratteristiche che la nostra futura casa avrebbe dovuto avere
e lo abbiamo spedito – identico – a una decina di aziende costruttrici.
Qui ha avuto inizio la fase commerciale di presentazione delle varie offerte: i più volenterosi le hanno presentate personalmente, altri rispondendo
molto semplicemente alle nostre email. Alcune ditte ci hanno invitato ad assistere alla costruzione di una loro casa, altre direttamente a vedere la
loro fabbrica ed è sicuramente il modo più concreto per capire chi si ha di fronte. A posteriori devo ammettere che nonostante ci fossimo imposti di
valutare solo il prodotto, ha avuto molta influenza chi ci ha presentato l'offerta e soprattutto come. Pensare al fatto che l'offerta che stai
leggendo è un po' una presentazione di chi ti costruirà la casa, aiuta molto nella difficile fase di selezione dei produttori.
Una casa è composta di molte parti importanti ma senza la struttura non sta in piedi: siamo partiti quindi da qui per iniziare la scrematura. Tutte
le aziende mettono subito in evidenza la classe di riferimento CasaClima, dando ormai per scontata la Classe A. Ma non è facile districarsi tra le
varie caratteristiche: ad esempio quasi tutte le pareti proposte prevedevano un sandwich di vari materiali, tra i quali veniva posta una “barriera
vapore”, una sorta di protettivo per l'isolante che, se si bagna per la condensa del vapore acqueo, perde la sua caratteristica. Ma questa barriera
impedisce anche la naturale traspirazione della parete.
Vedendo le varie tipologie di strutture in legno (fondamentalmente a telaio e massicce) e i relativi sistemi isolanti, abbiamo optato per la parete
in legno lamellare, che ci ha convinto subito per la solidità e la robustezza. Tra l'altro la scelta ha risolto il dilemma della barriera a vapore,
dato che il costruttore sfrutta la proprietà di questa struttura per evitare la condensa.
Altro aspetto molto delicato è la climatizzazione della casa, intendendo non solo il riscaldamento ma tutti i sistemi in grado di far raggiungere un
confort più elevato possibile.
Questo è un aspetto fondamentale che purtroppo non si può affrontare in modo autonomo rispetto al progetto, ma ne è parte integrante. In pratica,
significa prima di tutto scegliere con cura l'esposizione della casa, l'orientamento e la disposizione delle finestre e la loro protezione dal sole
(sottovalutare il fatto che da un metro quadro di finestra può entrare in casa 1 Kilowattora di radiazione solare può costringere poi a installare un
condizionatore altrimenti inutile).
Il punto centrale è ovviamente il sistema di riscaldamento: dall'utilizzo di una sola stufa a pellet fino ad impianti geotermici le possibilità sono
limitate solo dalla fantasia. Avendo già avuto esperienza con un sistema di riscaldamento a pavimento, lo avevamo già inserito tra le nostre
richieste. La fonte di calore può essere sia la classica caldaia a condensazione, sia un sistema a pompa di calore, che è un ottimo modo per rendersi
completamente autonomi dall'utilizzo di combustibili fossili.
Il fatto che questo tipo di abitazioni sia ben isolato, quindi senza spifferi, fa sì che quasi tutti i costruttori propongano un impianto di
ventilazione meccanica controllata, per il ricambio dell'aria degli ambienti interni senza aprire le finestre e quindi senza spreco d'energia. È una
soluzione consigliabile per le nuove costruzioni, perché consiste in una serie di condotte che prelevano l'aria viziata dove si forma maggiormente
(cucina e bagni) e la espellono subito dopo aver scambiato tutto il calore possibile con l'aria pulita prelevata all'esterno, che attraverso altri
canali viene immessa sui locali restanti (camere e salotto).
Essendoci tutte queste possibilità, abbiamo richiesto che l'offerta fosse specificata per differenti livelli di finitura, in modo da poter valutare e
confrontare meglio le varie alternative.
Tra le opzioni, ci siamo fatti quotare a parte anche un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria, un impianto fotovoltaico
e una cisterna interrata per il recupero dell'acqua piovana.
Il costo è un discorso che meriterebbe molte pagine di precisazioni (il prezzo al mq dipende da talmente tanti fattori!). Considerando comunque
finiture nella media, si possono trovare soluzioni chiavi in mano da 900 ai 2500 euro al mq calpestabile.
Ci siamo resi conto solo alla fine, più o meno quando siamo entrati in casa, che nel percorso fatto per “costruire” il nostro nido è cresciuto –
inconsapevolmente ma in modo chiaro – uno spirito ecologico, che puntava ad avere sì un'abitazione confortevole, ma anche sostenibile, rispettosa
dell'ambiente e poco “esigente” in fatto di risorse.
Ma mia moglie ed io non amiamo le scelte estreme e anche in questo caso non ci siamo lasciati prendere troppo la mano, anche per rispettare il
budget: le possibili soluzioni proposte dai produttori sono veramente tante.
Alla fine siamo proprio soddisfatti della nostra casa di legno!