prima parte

Introduzione

Occorre oggi più che mai una critica della pedagogia che consenta di andare oltre quei molteplici prodotti contrastanti e assortiti di pedagogie guazzabuglio di bassa qualità, di natura autoreferenziale, in modo tale da mettere in luce i limiti della pedagogia stessa: si propone frammentazione invece di fioritura, estraneazione invece di concetti chiari, povertà teorica piuttosto che crescita concettuale, molto bluff e poca sostanza.

Wolfgang Brezinka1

Una delle regole fondamentali dell’educazione è quella di dire sempre la verità, naturalmente senza arrecare offesa a nessuno e usando un linguaggio adeguato e comprensibile all’interlocutore. Ed è quello che ci accingeremo a fare per comprendere il ruolo educativo dei genitori, che non può più essere lasciato a se stesso, dovendo la famiglia affrontare un’epoca contrassegnata da profondi cambiamenti e trasformazioni di natura “cosmopolita” che ci vedrà destinati a coabitare in modo permanente con modi di vita, fedi e culture diverse.


Se oggi volgiamo uno sguardo alla realtà umana nel suo insieme, non possiamo non rilevare lo stato di abbandono e trascuratezza nel quale si trovano la stessa famiglia e il mondo dell’infanzia, tanto che possiamo dire, al di là delle dichiarazioni ufficiali, che l’educazione è diventata una sorta di “Cenerentola”, essendo stata relegata a un ruolo marginale nella vita sociale.