4a tappa

Educare ai valori

Ogni bambino, ogni fanciullo, ogni giovane ha diritto a essere educato da “tutto ciò che lo circonda”, nella direzione della Verità, del Bello, del Bene e dell’Amore

Pietro Lombardo

Ti racconto una storia…

IL VERO VALORE DELL’ANELLO

Sono venuto qui, maestro, perché mi sento così inutile che non ho voglia di fare nulla: mi dicono che sono un inetto, che non faccio bene niente, che sono maldestro e un po’ tonto. Come posso migliorare? Che cosa posso fare perché mi apprezzino di più? Il Maestro gli rispose senza guardarlo: “Mi dispiace ragazzo. Non posso aiutarti perché prima ho un problema da risolvere. Dopo, magari”. E dopo una pausa aggiunse: “Ma se tu mi aiutassi, magari potrei risolvere il mio problema più in fretta e dopo aiutare te”. “Con piacere, maestro” disse il giovane esitante, sentendosi di nuovo sminuito visto che la soluzione del suo problema era stata rimandata per l’ennesima volta. “Bene” continuò il maestro. Si tolse un anello che portava al mignolo della mano sinistra e porgendolo al ragazzo aggiunse: “Prendi il cavallo che c’è la fuori e va’ al mercato. Ho bisogno di vendere questo anello perché devo pagare un debito. Vorrei ricavarne una bella sommetta, per cui non accettare meno di una moneta d’oro. Va’ e ritorna con una moneta d’oro il più presto possibile.” Il giovane prese l’anello e partì. Appena fu giunto al mercato iniziò a offrire l’anello ai mercanti, che lo guardavano con un certo interesse finché il giovane diceva il prezzo. Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, alcuni si mettevano a ridere, altri giravano la faccia dall’altra parte e soltanto un vecchio gentile si prese la briga di spiegargli che una moneta d’oro era troppo preziosa in cambio di un anello.


Pur di aiutarlo, qualcuno offrì una moneta d’argento e un recipiente di rame, ma il giovane aveva istruzioni di non accettare meno di una moneta d’oro e rifiutò l’offerta. Dopo aver offerto l’anello a tutte le persone che incrociava al mercato – e saranno state più di cento – rimontò a cavallo de-moralizzato per il fallimento e intraprese la via del ritorno. Quanto avrebbe desiderato avere una moneta d’oro per regalarla al maestro e liberarlo dalle sue preoccupazioni! Così avrebbe ottenuto il suo consiglio e l’aiuto. Entrò nella stanza. “Maestro” disse “mi dispiace, non è possibile ricavare quello che chiedi. Magari sarei riuscito a ottenere due o tre monete d’argento, ma credo di non poter ingannare nessuno riguardo al vero valore dell’anello”.


“Quello che hai detto è molto importante, giovane amico”, rispose il maestro sorridendo. “Prima dobbiamo conoscere il vero valore dell’anello. Ritorna a cavallo e vai dal gioielliere. Chi può saperlo meglio di lui? Digli che vorrei vendere l’anello e chiedigli quanto ti darebbe. Ma non importa quello che ti offre: non glielo vendere. E ritorna qui con il mio anello”. Il giovane riprese di nuovo a cavalcare. Il gioielliere esaminò l’anello alla luce della lanterna, lo guardò con la lente, lo soppesò e disse al ragazzo: “ragazzo, di’ al maestro che se vuole vendere oggi stesso il suo anello, non posso dargli più di cinquantotto monete d’oro”. “Cinquantotto monete?” esclamò il giovane. “Sì” rispose il gioielliere. “Lo so che avendo più tempo a disposizione potremmo ricavare circa settanta monete d’oro, ma se ha urgenza di vendere…”.