Aleeca Bell, professore associato, università dell'Illinois a Chicago
“Sono particolarmente interessata al sistema dell’ossitocina in quanto si tratta dell’ormone critico per la nostra regolazione dello stress. Attutisce
la reattività allo stress e favorisce un tono dell’umore positivo e salutare, regola inoltre i comportamenti sani di attaccamento. Perciò non solo fra
madre e bambino, ma anche nelle nostre relazioni con chi amiamo, nella nostra cerchia di amici e persino in società. L’ossitocina svolge un ruolo
cruciale nella regolazione dei comportamenti che sono davvero determinanti per la transizione verso la maternità. Nel periodo che circonda la nascita
– il travaglio vero e proprio, l’immediato postpartum e l’esperienza dell’allattamento – l’ossitocina ha un enorme lavoro da compiere. Sappiamo,
certo, come sia essenziale per le contrazioni e per l’emissione del latte.
L’ossitocina è un sistema vitale per il comportamento umano, messo a punto dai processi evolutivi. Siamo esseri sociali e l’ossitocina è un sistema
che regola l’umore, l’attaccamento, lo stress –
è davvero vitale. E nonostante questo, al momento della nascita manipoliamo questo meccanismo senza sapere quali possano essere le conseguenze.
Se quasi tutte le donne sono esposte a epidurale e pitocina, e di conseguenza anche i feti, è difficile studiare i meccanismi della fisiologia
normale, perché sarebbero necessari gruppi di confronto. E non si possono fare studi randomizzati con gruppi di controllo su donne in travaglio. Per
cui la sfida è davvero grande.
Negli studi sugli animali scopriamo che quando si manipola il sistema dell’ossitocina nel periodo che circonda la nascita possono esserci conseguenze
drammatiche sui comportamenti di attaccamento durante la crescita del cuccciolo.
Non possiamo, però, studiare negli esseri umani lo stesso tipo di meccanismo, dobbiamo pertanto accontentarci di studi correlazionali. Servono studi
sulla popolazione che siano di vasta portata, con i quali osservare le associazioni fra le esposizioni alla nascita e i risultati a lungo termine.
È anche necessario investigare se i diversi tipi di esposizione durante la
nascita possano trasformare i sistemi cruciali, come quello dell’ossitocina, da un punto di vista epigenetico. Sono tutte ricerche che devono essere
effettuate.
Spererei davvero che ci fossero molti altri ricercatori di discipline diverse – scienze sociali, scienze neurali e scienza di base – che si
interessassero a questo tema, perché stanno conducendo ricerche su modelli animali ma è necessario trasferirle agli esseri umani.
Questa è la prima volta nella storia dell’uomo in cui la maggioranza delle donne è esposta a droghe sintetiche durante il travaglio, e non abbiamo il
minimo indizio di quali possano essere gli esiti sullo sviluppo dei bambini. Non abbiamo idea di quale tipo di impatto a lungo termine possano avere
le droghe sintetiche sulla salute dei bambini quando crescono, e magari anche sui loro figli e nipoti. E se questo impatto implicasse processi
epigenetici, con la possibilità di effetti intergenerazionali, rischieremmo di alterare il genoma umano.”