Come mai la gravidanza è diventata sempre più medicalizzata?
Fino a un centinaio di anni fa, una donna incinta partoriva quasi sempre a casa. Oggi, in gran parte delle nazioni industrializzate quasi tutte le donne partoriscono in ospedale o in strutture gestite da ostetriche.
Senza dubbio, la nascita è molto più sicura oggi rispetto a cento anni fa. Negli USA, nei primi anni del ’900, ogni anno morivano fra le 600 e le 900 donne su 100.000, per complicazioni legate al parto1. Dal 1987 le statistiche hanno registrato un calo e il dato si attesta su 8 decessi ogni 100.000 nascite2. (Dovremmo far presente, tuttavia, che gli USA sono uno degli otto paesi nel mondo in cui la mortalità materna è andata crescendo negli ultimi anni. Le ultime statistiche mostrano che nel 2013 la mortalità materna negli USA è aumentata a 18 decessi ogni 100.000 nascite)3. La professoressa Hannah Dahlen ritiene che non sia solo il fatto di averla spostata in ospedale a rendere la nascita più sicura. È anche, e forse in modo più significativo, il risultato di miglioramenti nell’igiene, nella medicina e nella salute generale. Quando si parla di salute, tra i fattori che l’hanno influenzata va annoverata senz’altro la medicina antibiotica:
La nascita si è spostata negli ospedali nello stesso momento in cui avvenivano enormi miglioramenti igienici, nei sistemi fognari e nella contraccezione, e nel momento in cui le donne iniziavano ad avere meno bambini e i derivati del sangue per le trasfusioni e gli antibiotici venivano resi disponibili. Tutti hanno pensato subito che nascere in ospedale fosse il motivo degli esiti più favorevoli per la salute, ma si è trattato di un’associazione di tutti questi fattori.