PRIMA PARTE - Estivill, ovvero la negazione del bambino come persona - CAPITOLO I 

Il bello della diversità

Il Sole ogni giorno è diverso.
Eraclito, V secolo a.C.

Al mondo attuale che, in nome del profitto, tende a omologare ogni cosa – i cibi come gli abiti, le case come le feste, i modelli scolastici e quelli televisivi – la natura oppone sempre la sua inesauribile molteplicità, la varietà delle forme viventi e non viventi.


In ognuno degli innumerevoli miliardi di cristalli di neve che cadono ogni anno da millenni, gli atomi si dispongono su una base esagonale in modi sempre diversi, creando disegni meravigliosi e unici.


Allo stesso modo non esiste in un albero una foglia identica a un’altra (figurarsi in una foresta!) e nemmeno in uno sciame di moscerini o di api un insetto è in tutto uguale a un altro.


Somiglianza non è uguaglianza.


Nelle grandi comunità di animali ogni individuo ha un proprio odore caratteristico: dalle formiche che così si identificano tra loro alle femmine di gnu che, emigrando in mandrie di centinaia di capi attraverso vastissimi territori, grazie all’olfatto non confondono mai i propri figli e questi, pena la vita, ritrovano con lo stesso mezzo le loro madri. E come non vedere differenze di comportamento negli animali domestici che ci sono più vicini, anche in quelli di razza doc, nati in una stessa cucciolata?