Libri significativi

Ci riferiamo qui soprattutto a testi che toccano il tema del sonno o che sono ad esso collegati.

Il bambino nel lettone, di T. Berry Brazelton, Emme Edizioni, 1983.

Il libro suscitò notevole scalpore all’epoca. L’A. in un articolo apparso nell’americano “Redbook Magazine”, giugno 1979, riferiva che secondo molti genitori “non ha senso la richiesta così pressante rivolta al bambino perché impari a dormire da solo: si tratta di un’abitudine ormai consolidata nella nostra cultura, ma non è detto che sia necessaria al suo sviluppo. Questi genitori (…) ritengono che sia molto più importante far sentire al bambino la loro vicinanza in qualsiasi momento egli ne abbia bisogno, piuttosto che uniformarsi o meno a qualsiasi regola, giusta o sbagliata che sia.

(…) In risposta al mio suggerimento di utilizzare un oggetto transizionale, un orsetto per esempio, per abituare il bambino a stare solo, alcuni genitori hanno obiettato che proporre un oggetto come sostituto di una persona equivale a spingere il bambino ad avere come riferimento oggetti, a preferire il possesso di oggetti al rapporto con le persone: forse, ipotizza l’A., si facilita una certa autonomia, ma in realtà si rischia di spingere i bambini a una dipendenza diversa, quella da un oggetto, oppure di indurli a sopportare una paura non necessaria, lasciandoli soli quando più hanno bisogno del conforto dei genitori. E tuttavia, si chiede l’A., il fatto di dormire per anni con i genitori non renderà più difficile il distacco? Quali ripercussioni avrà sull’evoluzione della fase edipica? Ritengo che passata l’età dei tre anni non sia bene per il bambino dormire con i genitori: potrebbe avere molti più problemi di separazione in seguito. [In corsivo le citazioni dal cap.13]

In un altro suo libro, nitido e rassicurante, Il tuo bambino e..il sonno, scritto con Joshua D. Sparrow, Raffaello Cortina, Milano 2003, Brazelton torna sul tema (p. 73), riconoscendo in pratica che le sue perplessità iniziali non avevano motivo d’essere, dato che da secoli nelle famiglie di ogni parte del mondo i genitori dividono il letto con i figli, mentre nel mondo occidentale recente c’è su questo un tabù culturale in base al quale molti hanno la sensazione di fare qualcosa di proibito. In ogni caso comunque la separazione a un certo momento deve avvenire per il bene di tutti. Certi genitori pensano che sia il bambino a dover decidere (il che è alquanto illusorio), altri ritengono sia giusto fargli compiere il cammino verso l’autonomia a forza di singhiozzi, ma vi consiglierei di non farlo: metterebbe a dura prova il bambino e voi stessi. Singhiozzare al buio per molto tempo non è la situazione ideale per imparare… Non possiamo riportare qui di seguito l’intero riquadro che riunisce i possibili passaggi Dal lettone al lettino (pp.76-80), molto graduali e rispettosi delle capacità di un piccolo bambino.