SECONDA PARTE - Un’altra idea di bambino - CAPITOLO VI

Cominciare bene dal neonato

Vediamo l’esperienza del Centro Nascita Montessori di Roma attraverso le parole delle esperte Anna Gambacurta e Rita Carusi.

“Il proverbio “Chi ben comincia è a metà dell’opera” è quanto mai vero quando si ha a che fare con un neonato e qui “cominciare bene” significa seguirne i ritmi fin dai primi minuti di vita. Certo occorre molta pazienza: lasciare che, appena nato, si attacchi da sé al seno, ancora a cordone attaccato, che resti a lungo al caldo sul calore intenso del corpo materno, tra le braccia di lei e restare così, in silenzioso contatto, prima di essere lavato e vestito, sotto una copertina leggera. Nelle ore che seguono forse dormirà o invece si attaccherà più volte, senza dapprima trovare molto, poi – succhiando succhiando – arriverà il colostro e in seguito il latte.


Intorno a loro due ci vuole tanta pace. Bisognerebbe che la mamma avesse – in quella prima o seconda settimana – il sostegno giusto per dimenticare orologio e calendario, per essere a totale disposizione del suo neonato senza altre preoccupazioni. (Qualcuno di famiglia o un aiuto esterno provveda a fare la spesa, ad accompagnare il bambino più grande a scuola, evitando i via-vai di amici e parenti chiassosi…). A entrambi, insieme al padre, occorrono intimità, quiete, telefono staccato – farlo sapere prima del parto affinché nessuno si offenda – e poi il bambino, che viene da un luogo tanto protetto da rumori, grida, colori forti, almeno nella prima settimana ha davvero bisogno di silenzio e di luci attenuate.


Quando, per la fatica di ambientarsi in un mondo così diverso rispetto al precedente, il neonato si addormenterà, anche lei potrà sdraiarsi e riposare accanto al piccolo, senza preoccupazioni di sorta. Devono abituarsi l’uno all’altra e ambientarsi in una situazione del tutto nuova.


Dopo l’inizio trascorso nella penombra – almeno otto giorni per lui arrivato dal buio pressoché completo – si lascia entrare a poco a poco più luce: il piccolo vi si abitua per momenti successivi. Quando ha sonno si addormenta anche se c’è il sole, poi verso sera i colori smorzati e la luminosità ridotta favoriscono un riposo più lungo. Evitiamo, nelle ore di luce, di fare buio completo: questo l’aiuterà a costruire dentro di sé il ritmo giorno/notte. Se gli andiamo dietro con fiducia, il neonato vi si adeguerà facilmente.


Che cosa può fare una mamma a fine poppata per aiutarlo a entrare nel sonno senza fatica? La soluzione è semplice: dopo averlo tenuto per un po’ in verticale per il ruttino e poi ancora nelle braccia per parlargli e ninnarlo un poco, vedrà arrivare la sonnolenza con segnali molto precisi: è a quel punto che deve metterlo giù – cestina, carrozzina o lettino che sia. Il bambino assocerà una sensazione di benessere al contatto con il materassino dopo ogni poppata1.