CAPITOLO II

Pappiamo le storie

Occhi brillanti
a bocca aperta
per tutti quanti
una scoperta…1

Libri e storie nei rituali

Il nido è qui inteso come struttura che accoglie ma anche come famiglia, come casa. Come culla in cui si riceve il primo nutrimento narrativo e da cui si spicca il primo volo.


Vede coinvolti insieme ai bambini gli educatori genitori, nonni, fratelli, zii, dade e dadi, collaboratori, operatori sanitari, volontari, tirocinanti.


A tutte queste figure i bambini sono legati affettivamente e con esse vivono momenti pregnanti della giornata sempre differenti ma ripetuti in rituali che li formano e li rassicurano.


Se i libri e le storie vengono utilizzati durante i rituali (per citarne alcuni: il risveglio, l’ingresso al nido, la merenda…) costituiscono validi alleati dell’azione di cura e sostegno, di incoraggiamento e coinvolgimento all’interno delle varie fasi della giornata2.


Pensiamo ad esempio alla portata del personaggio mediatore, che sia esso un pupazzo o il personaggio cartaceo di un libro: “Bambini, venite, mettiamoci qui tutti in fila con la Pimpa3, portiamola con noi a lavarci le mani!”


Se invece le azioni compiute quotidianamente dai bambini nei momenti rituali sono raffigurate dentro i libri, il sostegno e il gancio narrativo diventa di altro tipo ma altrettanto valido per il benessere dei piccoli: “Guardate, in questa pagina del libro cosa si vede? Si vede la Pimpa che mangia la pappa da sola con la forchetta… proviamo anche noi!” O ancora: “Pimpa cosa fa? Legge un libro? Anche io lo vorrei leggere… lo leggiamo insieme?”