CAPITOLO II Pappiamo le storie Occhi brillanti a bocca aperta per tutti quanti una scoperta… 1 Libri e storie nei rituali l nido è qui inteso come struttura che accoglie ma anche come famiglia, come casa. Come culla in cui si riceve il primo nutrimento narrativo e da cui si spicca il primo volo. I Vede coinvolti insieme ai bambini gli educatori genitori, nonni, fratelli, zii, dade e dadi, collaboratori, operatori sanitari, volontari, tirocinanti. A tutte queste figure i bambini sono legati affettivamente e con esse vivono momenti pregnanti della giornata sempre differenti ma ripetuti in rituali che li formano e li rassicurano. Se i libri e le storie vengono utilizzati durante i rituali (per citarne alcuni: il risveglio, l’ingresso al nido, la merenda…) costituiscono validi alleati dell’azione di cura e sostegno, di incoraggiamento e coinvolgimento all’interno delle varie fasi della giornata . 2 Pensiamo ad esempio alla portata del personaggio mediatore, che sia esso un pupazzo o il personaggio cartaceo di un libro: “Bambini, venite, mettiamoci qui tutti in fila con la Pimpa , portiamola con noi a lavarci le mani!” 3 Se invece le azioni compiute quotidianamente dai bambini nei momenti rituali sono raffigurate dentro i libri, il sostegno e il gancio narrativo diventa di altro tipo ma altrettanto valido per il benessere dei piccoli: “Guardate, in questa pagina del libro cosa si vede? Si vede la Pimpa che mangia la pappa da sola con la forchetta… proviamo anche noi!” O ancora: “Pimpa cosa fa? Legge un libro? Anche io lo vorrei leggere… lo leggiamo insieme?” Note Da , ibidem. 1 La storiatrice Per prepararsi al momento del cambio si può leggere: 2 Posso guardare nel tuo pan , di Guido van Genechten, edizioni Topipittori, 2012. Invece per il momento della nanna si può scegliere: , di Giovanna Zoboli e Simona Mulazzani, edizioni Topipittori, 2013. nolino? Il grande libro dei pisolini Il personaggio di Pimpa, creato da Francesco Tullio Altan nel 1975 e pubblicato attualmente dalla Franco Cosimo Panini edizioni, è molto vicino all’immaginario e ai bisogni dei bambini da zero a tre anni. 3 Buoni mediatori Nessun problema, Supercoccinella sa cosa fare. Afferrato il suo super-libro-delle-super-fiabe-della-buonanotte, Supercoccinella parte… 4 Come gustarci bene le storie e le narrazioni? Utilizzando i giusti mediatori. Per mediatori si intende ponti, strumenti e agenti di connessione, risorse che creano e favoriscono collegamenti, in questo caso fra il bambino e l’altro da sé. Noi adulti siamo mediatori chiave: il piccolo dipende dalla relazione con noi, e la storia di lui e del mondo che gli raccontiamo sarà cruciale. Dice Battista Quinto Borghi : 5 Ogni bambino ha un patrimonio neurologico potenzialmente ricchissimo: molta parte di esso rimane inutilizzata perché non opportunamente attivata. È nei rapporti di transazione fra il bambino e l’ambiente (costituito da oggetti, da persone, da sistemi simbolici, ecc.) che si sviluppa l’intelligenza, il pensiero esplorativo, investigativo, creativo, ipotetico, costruttivo. L’adulto ha, in questo ambito, una responsabilità forte nell’orientamento dello sviluppo infantile. È importante per l’educatore (così come per il genitore) avere fiducia nelle capacità del bambino di costruire, con il suo aiuto, sia le strutture mentali, sia il mondo affettivo e relazionale. Un gancio fantastico è dato dai personaggi che facciamo uscire dai libri per venirci incontro nel cerchio delle storie: le appena citate Pimpa di Altan e Supercoccinella di Guido Van Genechten, il piccolo bruco Maisazio di Eric Carle , il cagnolino Spotty di Eric Hill , la topina Pina di Lucy Cousins , il bimbo Mattia disegnato da Liesbet Slegers … 6 7 8 9 Ma i mediatori non siamo soltanto noi e i personaggi con un nome proprio. Sono anche gli strumenti e i metodi (laboratori, giochi, attività) che utilizziamo, e che fanno da ponte fra i bimbi e le storie, fra i bimbi e i libri, fra i bimbi e gli altri bimbi, fra i bimbi e il mondo dal quale, grazie alle narrazioni, cominciano a percepirsi come distinti e nel quale si possono sentire ben inseriti. La mia prassi e la mia proposta è quella di prepararsi e al contempo seguire gli umori e le necessità del momento sperimentando, anche giocando ad abbinare più mediatori per ottenere una riuscita narrativa sempre semplice ma efficace. Note Da Van Genechten G., , Clavis, 2012. 4 Supercoccinella aiutaci tu! Borghi B.Q., , Erickson, 2009. 5 Nido d’infanzia 1, Buone pratiche e problemi degli educatori Carle E., , Mondadori, 1989. La prima edizione americana risale al 1969, ed è un validissimo mediatore anche oggi. 6 Il piccolo bruco Maisazio Hill E., , Fabbri, 2010 è uno fra i tanti titoli dedicati a questo personaggio dolce e incisivo. 7 Il palloncino di Spotty Cousins L., , Mondadori, 2012. 8 Pronti, partenza, Pina! Slegers L., , Clavis, 2014. 9 Mattia usa il vasino Buoni libri L’impegno con la narrazione per noi adulti mediatori non dev’essere un giochetto: è qualcosa di molto serio. Abbiamo a disposizione molto materiale. Ma ricordiamoci che “non tutto fa brodo”! Dobbiamo prepararci, e sapere ad esempio che le pagine dei libri devono essere resistenti, e che il formato quadrato permette al lettore di focalizzarsi meglio sull’immagine raffigurata senza fare faticosi spostamenti con gli occhi nella pagina. Dobbiamo cercare la bellezza oltre le immagini solite che abbiamo in mente (come quelle ultra-inflazionate dei cartoni animati che hanno un segno troppo complesso per i bambini piccoli). Dobbiamo divertirci e stare in allegria insieme ai piccoli con la consapevolezza che stiamo proponendo loro qualcosa di prezioso e pensato per loro, qualcosa che abbiamo preferito ad altro, qualcosa che sappiamo avrà risvolti e sfaccettature positive soltanto se lo avremo proposto al meglio. Da dove cominciare? Il libro studiato per il bambino dai 0 ai 3 anni ci viene subito in soccorso. Rimando alla prossima parte l’elenco delle caratteristiche che fanno di un libro per piccolissimi un regalo prezioso e rispettoso delle tappe evolutive di chi lo riceve. Ora passiamo in rassegna le tipologie di libri che abbiamo a disposizione, con una sottolineatura: se noi educatori per primi diventiamo amici dei libri per bambini non ci arrenderemo subito se in libreria o in biblioteca non troveremo quel tal libro che ci è stato consigliato o che ci è piaciuto tanto quando l’abbiamo sfogliato velocemente da qualche parte (da un amico, nella sala d’aspetto del pediatra…), ma ne sapremo scegliere uno somigliante, con le stesse caratteristiche e valenze narrative. Per questo è importante avere in mente un quadro dei tipi di libri adatti ai bambini piccolissimi. Libri gioco Esistono pubblicazioni cartonate rigide, quindi con la consistenza di pagina giusta per i più piccoli, però sagomate seguendo la forma del personaggio o dell’oggetto in copertina. Si tratta più che altro di giocattoli, e non hanno i connotati del libro come mediatore (oggetto quadrato o rettangolare con parti che si girano e regalano immagini). Ma quando invece compaiono nell’esperienza del bambino libri gioco tattili dalle fattezze di un vero libro, allora comincia in piena regola l’avventura del piccolo lettore. Libri tattili I libri tattili sono pensati e prodotti per stimolare la curiosità di occhi e mani. Hanno diverse superfici, fori e rilievi da leggere toccando, finestrelle per giocare al cucù e sperimentare le abilità di motricità fine . 10 Una precisazione riguardo ai libri tattili in generale e ai libri gioco in particolare: la prima mossa da fare quando ci innamoriamo di un libro tattile e scalpitiamo all’idea di condividerlo con i nostri bambini è verificare che i materiali di cui è costituito siano a norma di legge. Quindi la prima domanda da porci è: “C’è il bollino CE?” . D’altro canto, se troviamo questo simbolo: 11 Note 10 Per motricità fine si intende l’abilità di eseguire e controllare movimenti con le mani e le dita, utilizzare il senso del tatto e la coordinazione con gli occhi. Implica il controllo muscolare delle parti del corpo implicate, e le sue basi si acquisiscono fino ai sei anni di vita. La marcatura CE contraddistingue i giocattoli e i libri in materiali diversi dalla carta che sono conformi alle norme di sicurezza della Comunità Europea. La direttiva 2009/48/CE disciplina i giocattoli, cioè tutti i prodotti destinati alle persone da 0 a 14 anni, con scopo ludico. 11 Sappiamo che il prodotto non è adatto ai più piccoli di tre anni. È bene precisare poi che è auspicabile (ed è materia di questo volume) che si utilizzino anche libri tattili fatti a mano. In questo caso dovremmo essere sicuri di proporre materiali atossici e senza parti asportabili piccole o parti allungate come corde o fili (che devono comunque sempre essere assicurate al libro e non “viaggiare libere”) della misura più lunga della circonferenza del collo di un bambino. I libri tattili possono essere costituiti da una struttura in legno, in cartone, in stoffa, o altri materiali . 12 Se ben progettati non solo sono formativi, ma rivestono un fascino particolare e sono apprezzatissimi da tutti, piccoli e grandi. Provare per credere. Praticamente introvabili in passato, attualmente i libri di stoffa si stanno facendo strada nelle produzioni di oggetti specifici per la tenerissima età e stanno proliferando nei blog e nei siti dedicati a tematiche le cui parole chiave possono essere: prima infanzia, bisogni speciali , cucito, stoffa, libro tattile. 13 Note Considero i libri in plastica come dei giocattoli e non dei libri, ad eccezione di prodotti veramente pensati come libri, come quelli della collana dell’editore Franco Cosimo Panini. www.disabili.com/aiuto/articoli-qaiutoq/lettura-per-tutti-i-libri-tattili-in-stoffa-per-i-piccoli-ipovedenti 12 Zerotre 13 Prelibri Ideati e realizzati da Bruno Munari, i sono libri senza parole fatti con molti materiali dalle diverse consistenze che offrono al lettoreesploratore stimoli termici, tattili, visivi molteplici e adeguati alla sua tenera età e pensati per stimolare il suo potenziale creativo. Prelibri Cartonati Quando il sole si sveglia la luna scompare, il fiore sboccia, la mosca ronza, la rondine vola… 14 Quello cartonato in tutte le sue parti è il libro del nido per eccellenza. Può essere consegnato tranquillamente a piccole mani che lo riescono ad esplorare liberamente (tanto più se le pagine stanno aperte da sole poggiandolo a terra) e lo possono assaggiare, lanciare, calpestare, utilizzare come sgabello o come cuscino, impilare con altri libri e chi più ne ha più ne metta. Con la loro propensione ad imitarci e con i loro neuroni specchio riprodurranno successivamente, giorno dopo giorno, goccia dopo goccia, il nostro atteggiamento di rispetto, di cura e di carezza nei confronti di questi oggetti preziosi. 15 Note Zoboli G., Giordano P., , Topipittori, 2015. 14 Quando il sole si sveglia Rizzolatti G., Sinigaglia C., , Raffaello Cortina, 2006. I neuroni specchio sono una classe di neuroni che si attiva sia quando un individuo esegue un’azione sia quando lo stesso individuo osserva la medesima azione compiuta da un altro soggetto. Questo meccanismo permette all’individuo non solo di imitare ma anche di comprendere le azioni altrui. 15 So quel che fai. Il cervello che agisce e i neuroni specchio Fotografici Chi c’è? C’è il bimbo! Cosa fa? Gioca a palla! E quello chi è? Cane bau! A proposito di neuroni specchio: il libro fotografico è uno specchio perfetto per i bambini dai sei mesi in su. Lì dentro si trovano le immagini riconoscibilissime di bambini che fanno le cose di tutti i giorni, di oggetti familiari da indicare e nominare, di azioni rituali compiute da tipologie di animali o persone identificabili e immediate. Negli ultimi anni l’editoria italiana sta rivolgendo la sua attenzione a questo àmbito studiando e producendo non soltanto libri fotografici di tipo “elencatorio” “didascalico” e “divulgativo” ma anche protostorie . 16 17 Note Il bambino da uno a due anni ama collegare i nomi alle cose e imparare nuove parole: il suo vocabolario si sta ampliando in maniera esponenziale, e lui freme per conoscere e mettersi in relazione con tutto. A livello di gioco e di motricità fine si divertono a fare file, pile, torri di mattoni o oggetti vari (anche libri, perché no?). I libri elencatori, che mettono in rassegna una pagina dopo l’altra tanti elementi da indicare e nominare, colgono nel segno. 16 Ultimamente mi sono occupata della redazione di cinque testi di produzioni fotografiche per piccolissimi: (fotografie di Tatiana Gambetta) e (fotografie e disegni di Cristina Petit) per le edizioni Il leone verde, e (disegni di Marianna Balducci, fotografie di Fabio Gervasoni) per le edizioni Bacchilega Junior. 17 Piccino, Gioco il mondo Che faccia che faccio! Il viaggio di Piedino Il sogno di Ditino Protostorie Le protostorie sono i primi abbozzi di storie, cioè le prime forme di avventura, di intreccio afferrabili dai bambini che vedono il personaggio riconosciuto e concettualizzato ripetersi ad ogni apertura di pagina per compiere varie azioni in una evoluzione dall’inizio alla fine. Albi illustrati Taro, vai a fare il bagno! 18 Ed ecco il piccolo avventuroso lettore cresciuto segnare quasi il traguardo dei tre anni e tuffarsi con coraggio e piacere, tenendoci sempre per mano, nel meraviglioso mare degli albi illustrati, che hanno fattezze diverse da prima, copertine sempre cartonate ma pagine più leggere, e si fanno leggere amabilmente da mamma e papà o dai fratelli o dalle dade perché non hanno tante parole e nemmeno tante pagine. Sono piacevoli da sfogliare insieme perché i disegni sono belli, colorati, si arricchiscono di particolari da scovare e di storie parallele da scoprire, raccontate dagli illustratori oltre che dalle parole degli autori. Gli albi sorprendono con le loro grandi dimensioni , i loro giochi , le loro strane forme o aperture . Con le loro nuove lingue e con le riflessioni che propongono: 19 20 21 22 23 . Sembra questo, sembra quello sembra brutto, invece è bello, sembra un cesto, ma è un cappello, sembra un monte, ma è un cammello L’importante è di capire che si può sempre sbagliare, e che spesso non vuol dire quel che sembra e come appare 24 I nomi scritti sulla copertina ci fanno venir voglia di pensare che qualcuno molto bravo ad inventare e a disegnare li ha pensati e realizzati proprio per noi. Qualcuno che ora, in qualche modo, insieme al personaggio che ci presenta, diventa nostro amico. Singolare pensare che la parola “albo” derivi proprio dall’espressione latina “ ” utilizzata in Germania a partire dall’Ottocento per indicare le raccolte di firme e immagini degli amici. E che la parola , derivante dal latino , indichi per il mondo animale il bianco dell’uovo degli uccelli e dei rettili, involucro protettivo della cellula uovo, e per il mondo delle piante il tessuto ricco di sostanze di riserva che accompagna le piante da quando sono seme per tutto il corso della germinazione e oltre… album amicorum albume albus Il rimando è significativo. Gli albi illustrati arrivati come dono amorevole e consapevole ad un piccolo lettore proprio a questo punto del suo cammino di crescita (dopo tutta la serie precedente di libri offerti e condivisi nelle varie fasi di sviluppo) si guadagnano un posto nel suo cuore, e si confermano come portatori di benessere dentro di lui e in chi lo ama, alleati insostituibili della sua infanzia, e dunque della sua esistenza. Note Gomi T., , Kalandraka, 2009. 18 Vai a fare il bagno Carle E., , Mondadori, 2011. 19 L’artista che dipinse il cavallo blu Borando S., , Minibombo, 2013. 20 Il libro gatto Barry F., , Ape Junior, 2004. 21 L’arcobaleno di Anatrella Kasano Y., Kimura S., , Babalibri, 2009. 22 Blub blub blub Bussolati E., , Carthusia, 2009. 23 Tararì tararera Agostinelli M.E., , Salani, 2002. 24 Sembra questo, sembra quello Senza parole Fra gli albi illustrati troviamo anche i libri senza parole, detti altresì o . Essi offrono occasioni di lettura non solo piacevoli, ma fondamentali. Le risorse che si attivano nel leggere queste pagine fatte di avventure per sole immagini sono concime fertilissimo per il terreno in cui stiamo seminando, e da cui vedremo spuntare i germogli di un futuro sereno e forte lettore! Però mettiamoci in gioco anche noi grandi: mostriamoci attenti e convinti, scegliamo anche i da sfogliare insieme nei momenti di relax. silent books wordless books silent Troviamo il modo di tener desta l’attenzione dei bambini nel silenzio con l’aiuto della pagina sfogliata e dei nostri gesti che si possono ampliare anche con movimenti del corpo. Alleniamoci anche noi al silenzio e alla concentrazione, all’attenzione, alla riflessione, all’evocazione, all’ammirazione dei segni sulle tavole artistiche. La passione la trasmettiamo solo se ce l’abbiamo. Non perdiamo tempo, librerie e biblioteche ci aspettano! Audio-libri e audio-schede Per la fascia d’età zero-tre anni vi sono in commercio preziosi audiolibri e audioschede. Pensiamo ad esempio al lavoro di Francesca Borgarello con , a con le tenere tavole di Francesca Assirelli , agli indimenticabili libri di Chiara Carminati e , alle canzoni di Massimiliano Maiucchi e di D’Orazi , di Bruno Tognolini e Lorenzo Tozzi, Piumini e Caviezel, alla voce di Frida Forlani che canta il di Janna Carioli , Arianna Sedioli e il suo lavoro di ricerca sulle sonorità, all’intera collana degli illustrati con CD di Gallucci, ai bambini e le bambine delle filastrocche di Beatrice Masella musicate da Squassabia , alle produzioni di Raffaele Maltoni …e rimandiamo alla terza parte per scoprire qualche novità. Mamme in sol 25 Cikibom 26 Rime per le mani 27 Mela canti? 28 29 Nido di filastrocche 30 31 32 33 Per quanto riguarda i primi stimoli sonori offerti dai libri scartiamo le pile e preferiamo i microchip , valutiamo bene le proposte contenute all’interno dei libri di stoffa, ascoltiamo le pagine dei cartonati che sbattono fra loro e facciamo sentire il suono ai piccoli… non si direbbe, ma anche questa è lettura! 34 Note Borgarello F., Anagramo R., , Franco Cosimo Panini, 2015. 25 Mamme in sol Chiuchiolo A., De Gaspari P., Ielmini M., Panza C., Assirelli F., , Sinnos, 2013, ill. di Francesca Assirelli. 26 Cikibom Carminati C., Mulazzani S., Pezzetta G., , Franco Cosimo Panini, 2014. 27 Rime per le mani Carminati C., Agliardi A., Pezzetta G., , Franco Cosimo Panini, 2014. 28 Mela canti? Maiucchi M., D’Orazi S., Macchia M.S., , Franco Cosimo Panini, 2007. 29 Buonanotte ai suonatori Carioli J., Ibidem. 30 Sedioli A., Colombo R., Tedioli S., , Fulmino, 2012. 31 Teo ha le orecchie curiose Masella B., Ibidem. 32 Maltoni R., Ibidem, e Mazzoli E., Assirelli F., Maltoni R., , Fulmino, 2016. 33 Acqua evviva! Du Bouchet P., , Fabbri, 2013. 34 Tut tuut! Libri costruiti a mano Qui mi aspettan nuove storie cento amici, mille mondi libri di tutte le forme alti, bassi, quadri, tondi… 35 Prima che i bambini arrivino a compiere i tre anni è auspicabile che noi adulti abbiamo passato un po’ di tempo insieme a loro per costruire un libro, piccolo o grande che sia. Il piccolo è attratto sia dalla miniatura microscopica (quanto tempo può rimanere a seguire il percorso di una formica?) che dall’ingrandimento esorbitante, soprattutto quello di tipo comico. I libri giganti hanno molta presa al nido. Possiamo progettarli fra noi adulti e poi proporli ai bambini sotto forma di narrazioni oppure di laboratori artistici e narrativi. I grandi libri, oltre ad essere oggetti carichi di fascino narrativo, artistico (sono pezzi unici che si trovano soltanto qui vicino a me) e affettivo (sono stati costruiti da me con la nonna, con la dada…), si prestano a contenere i soggetti da noi scelti secondo i nostri gusti e le nostre necessità didattiche. Note Mazzoli E., , inedito. 35 Filastrocche per la bilbioteca