CAPITOLO III

L'autorità

Autorità, disciplina, regole, punizioni… sono temi che stanno a cuore a molti genitori. Certi si mostrano quasi preoccupati. Sembrano credere, o sembra che qualcuno gli abbia fatto credere, che i figli siano in agguato pronti ad approfittarsi, prenderli in giro e manipolarli fino ad averla vinta.


Più di una volta mi hanno chiesto: “Se non lo punisco, come gli farò capire le cose?”. Ecco, io proverei a parlarci.


Regalado e collaboratori hanno pubblicato nel 2004 i risultati di un sondaggio telefonico fatto a poco più di 2.000 genitori nordamericani (in realtà la maggior parte erano madri), rappresentativi dell’intero Paese1. La domanda principale era: “Le leggerò un elenco di possibili pratiche disciplinari per genitori di bambini dell’età di suo figlio. Per ciascuna mi dica, per favore, se la usa con lui spesso, a volte, raramente o mai”. Ai genitori di bambini con meno di diciotto mesi venivano elencate solo due pratiche: urlare e picchiare. Per bambini tra i diciannove e i trentacinque mesi le possibili “pratiche disciplinari” erano urlare, picchiare, togliere un giocattolo, usare il time-out (cioè “l’angolo del castigo” o “la sedia per riflettere”), oppure fornire spiegazioni. Fortunatamente il metodo più usato è risultato essere quello di fornire spiegazioni. Tuttavia, tra un anno e mezzo e tre anni, il 17% dei genitori intervistati urlava spesso e il 50% a volte; il 2% picchiava spesso e il 24% a volte. Un 13% urlava e un 2% picchiava (a volte) bambini tra i quattro e i nove mesi.


Picchiare bambini con meno di tre anni perché si sono “comportati male”! Urlare a neonati di qualche mese! Che può fare di male un neonato che non parla né cammina? E questo è ciò che la gente confessa, su due piedi, a uno sconosciuto che telefona: come sarà la realtà?