CAPITOLO IV

Il valore terapeutico del gioco all'aria aperta

Abbiamo ben compreso quanto sia importante il gioco libero e attivo per lo sviluppo della mente e del corpo – soprattutto quando è fatto all’aperto. Vedremo adesso un po’ più nello specifico perché ha delle qualità terapeutiche.


Forse penserete I miei figli giocano liberi tantissimo e si muovono tutto il tempo! Perché devono stare all’aperto? Cosa c’è di tanto speciale nella natura che gli esseri umani non possano tentare di replicare? Cosa c’è di diverso nel rotolarsi giù da un pendio erboso rispetto al rotolarsi giù da una rampa in palestra? Giocare con la schiuma nella vasca da bagno non è lo stesso che giocare nel fango di una pozzanghera? Risponderò a queste domande nel capitolo presente.


Perché all’aria aperta?

In teoria, tutto quello che si può fare dentro si può fare anche fuori – e non soltanto i giochi e le attività tradizionali. Con un po’ di creatività e di pianificazione, persino semplici azioni quotidiane come mangiare e fare il bagno possono essere spostate all’aperto per divertirsi e rendere alcune esperienze arricchenti e memorabili. Perciò, afferrate il cestino da pic-nic e quelle tinozze formato industriale!


Pensiamo a una bambina che tiri fuori dalla scatola dei giochi la sua bacchetta magica e volteggi per la stanza, trasformando libri e bambole in ranocchi e principesse. Immagina una strega cattiva che entri dalla finestra e quindi si appresta a costruire un fortino con lenzuola e cuscini; ma la assale il timore di finire nei guai per aver messo tutto in disordine e allora cambia idea e decide di giocare ai travestimenti. Vorrebbe essere una ballerina ma trova solo il suo vestito da fata, che non può farne le veci, perciò si risolve a giocare a qualcos’altro.


La stessa bambina, all’aperto, giocherebbe in modo molto diverso. Trova un legnetto ruvido tutto deforme che all’istante si trasforma in una bacchetta magica; un ampio pendio è il luogo in cui rifugiarsi per sfuggire a un drago malevolo; lei ci si arrampica correndo ma il vento che le soffia sul viso è una forte tempesta e lei rotola giù, deve poi allontanarsi da un’immaginario lago di lava che attraversa con estrema cautela saltando di roccia in roccia.


Nei luoghi chiusi ci sono regole da seguire e ogni oggetto ha un suo preciso utilizzo. Persino i giocattoli che dovrebbero ispirare la creatività possono esser percepiti come avessero un’unica funzione, e lasciano i bambini con un senso di limitatezza, proprio loro che avrebbero dovuto garantire ore e ore di gioco. All’aperto, invece, ci sono meno norme e regolamenti e gli oggetti della natura, poiché non sembrano avere alcuna funzione o utilità specifica, spingono davvero i bambini a usare la loro immaginazione, stimolano il pensiero e mettono alla prova le loro abilità fisiche – molto più di quasi qualunque altra cosa che sia uscita da una fabbrica. I bambini che giocano nella natura si sentono pervasi da una gioia autentica, un senso di fiducia e sicurezza in se stessi, e una percezione intensa del gioco.


Quando prendo le difese del gioco all’aperto, ricordo ai genitori i tre fattori chiave che non mi è mai capitato di veder riprodotti con successo in nessun tipo di ambiente al chiuso:

  • Gli spazi aperti offrono un’esperienza sensoriale dall’equilibrio perfetto.

  • Stimolano la mente.

  • Sono il contesto ideale per valutare rischi e accettare sfide.


Diamo uno sguardo ai tre fattori in dettaglio.