I nostri bambini stanno perdendo il legame con la natura, e questo porta effetti collaterali considerevoli e spesso sottovalutati. Un tempo si viveva secondo il ritmo delle stagioni. Si mangiavano le arance d’inverno e le fragole d’estate. Si aspettava che le ciliegie maturassero, si preparavano conserve per l’inverno. Il legame con la Terra era forte. L’Uomo se ne prendeva cura e le dedicava il suo lavoro, e Lei ripagava con i suoi frutti.
Oggi si può avere tutto ciò che si vuole in qualsiasi periodo dell’anno. Se togliersi lo sfizio delle fragole a dicembre può essere piacevole, il prezzo da pagare è troppo alto. Sia in termini economici, sia in termini di impatto sul pianeta.
È importante godere delle comodità del mondo moderno, senza dimenticare che la Terra è comunque nostra “Madre”, e che bisogna curarla e rispettarla, altrimenti non c’è tecnologia che tenga. Questi concetti vengono ora insegnati in molte scuole, ma restano pur sempre molto astratti. Per imparare ad amare la Terra il bambino ha bisogno di conoscerla, di viverla, di toccarla, di sperimentarla.
Non è necessario vivere in aperta campagna per permettere ai nostri figli di creare un legame con il mondo naturale. Basterà portarli regolarmente al parco, incoraggiarli a osservare la perfezione delle piccole cose, aiutarli a nutrire gli uccelli durante l’inverno, spiegare loro da dove viene ciò che hanno nel piatto.
I nostri bambini conoscono i pianeti, i dinosauri, i faraoni. Ma non sanno distinguere le foglie, gli alberi, i fiori, gli uccelli. Non sarebbe meglio cominciare da ciò che ci circonda, per poi avventurarsi nelle galassie e nei libri di storia?
Non sapete da dove cominciare? Non conoscete le piante, i fiori, gli uccelli? Non sapete come coltivare un orto? Non è un problema. Anzi, è una meravigliosa opportunità per cominciare insieme questa meravigliosa avventura.