quarta parte

Come tenersi stretti i propri figli (o come riprenderseli)

capitolo xiv

La danza del richiamo

Finora, in questo libro, abbiamo mostrato come la nostra società abbia perduto il contatto con i suoi istinti di cura della prole. I nostri figli creano legami gli uni con gli altri – con creature immature che non potranno mai condurli verso la maturità. Guardiamo adesso alle soluzioni. Come possiamo riappropriarci del ruolo assegnatoci dalla natura come mèntori e custodi dei nostri piccoli, modelli e guide alle quali essi si rivolgeranno per farsi condurre?


Nel primo capitolo, ho affermato che per essere genitori efficaci è necessaria l’esistenza di un contesto, ossia di una relazione di attaccamento. Sia in quanto cultura, sia come individui, abbiamo consentito involontariamente che l’orientamento ai coetanei erodesse tale contesto. È venuto il momento di ripristinarlo. In cima alle nostre preoccupazioni dobbiamo mettere il compito di richiamare a noi i nostri figli – ricondurli sotto la nostra ala protettrice, facendo in modo che desiderino stare con noi e appartenerci. Non possiamo più dare per scontato, come avveniva in passato, che un forte legame iniziale fra noi e i nostri bambini duri fino a che ne avremo bisogno. Per quanto possa essere grande il nostro amore e ottime le nostre intenzioni di essere dei bravi genitori, date le circostanze attuali abbiamo un margine di errore minore rispetto a quanto i genitori hanno mai avuto in passato. Dobbiamo far fronte a una competizione troppo forte. Per compensare il caos culturale dei nostri giorni, è necessario che tutti i giorni, e ripetutamente, i nostri figli sentano il nostro richiamo. Dovrà diventare un’abitudine, finché non saranno abbastanza grandi da funzionare come esseri indipendenti. La buona notizia è che la natura – la nostra natura – ci dirà come fare.


Come le api e gli uccelli, e molte altre creature, noi esseri umani utilizziamo dei comportamenti istintivi per suscitare risposte di attaccamento reciproche. Possediamo anche una speciale danza di corteggiamento il cui scopo è di attirare altre persone e formare dei legami con loro. Senza dubbio, la funzione più essenziale di questa danza, al pari con la procreazione, è il richiamo dei piccoli. Quando gli adulti si trovano attorno dei bambini, anche se non sono i loro, questi istinti di corteggiamento si ravvivano quasi automaticamente – i sorrisi, i cenni del capo, gli occhi sgranati, il tubare dei suoni. Mi piace chiamare questo tipo di comportamento istintivo la danza di attaccamento, o danza del richiamo.


Si penserà che se la danza di attaccamento fa parte della nostra natura, non dovremmo avere problemi a lanciare un richiamo ai nostri figli ogni volta che ne abbiamo bisogno. Per disgrazia, non funziona così. Sebbene i vari passi siano innati in ognuno di noi, non li compiremo se avremo perduto il contatto con la nostra intuizione. Per molti adulti, gli istinti di richiamo dei figli non scattano più quando i bambini superano la prima infanzia – e specialmente se si tratta di bambini che, diversamente dai teneri e graziosi neonati, potrebbero aver smesso di tentare attivamente di creare un attaccamento con noi. Se dobbiamo radunare i figli sotto la nostra ala nel mezzo delle molteplici distrazioni e seduzioni della cultura odierna, ecco che sarà necessario risvegliare alla coscienza i nostri istinti di richiamo. Dobbiamo concentraci su di essi con consapevolezza. Utilizzarli intenzionalmente come genitori e insegnanti, in modo risoluto, proprio come se dovessimo far uso di tutte le nostre attrattive per corteggiare un altro adulto desiderabile con il quale volessimo iniziare una relazione amorosa.


Quando osservo gli adulti interagire con i bambini molto piccoli, noto che la danza di attaccamento segue quattro fasi distinte. Esse si succedono in un ordine specifico, dando vita a un modello di base, che è valido per tutte le forme di corteggiamento umano. Le quattro fasi ci forniscono la sequenza di cui abbiamo bisogno per richiamare i nostri figli, da quando sono piccolissimi fino all’adolescenza e oltre.