Mettere ordine nel comportamento dei figli è una delle sfide più grandi per un genitore. Come controllare un
figlio che non riesce a controllare se stesso? Come indurlo a fare qualcosa che non vuole? Come impedirgli di aggredire un fratello? Come fare se
oppone resistenza alle nostre direttive?
Nella nostra cultura dai rimedi facili, concentrata solo sui risultati a breve termine, il principio e la fine di tutto è il comportamento in sé. Se otteniamo obbedienza, anche solo per un po’ di tempo, riteniamo che il metodo abbia avuto successo. Tuttavia, se teniamo conto dell’attaccamento e della vulnerabilità, vediamo che i metodi comportamentali – l’imposizione di sanzioni, le conseguenze punitive e la privazione di privilegi – sono controproducenti. I castighi sviluppano una relazione antagonistica e inducono un indurimento emotivo. Mettere un figlio in castigo per insegnargli una lezione, far uso dell’“amore duro” (tough love) per rimetterlo in riga, e contare fino a tre per essere obbediti, sono tattiche che mettono a dura prova la relazione. Quando ignoriamo un bambino che è stato preso da un accesso di stizza, o lo isoliamo perché si è comportato male, o gli neghiamo il nostro affetto, minacciamo il suo senso di sicurezza. Comandarlo di continuo fa scattare la controvolontà, così come corromperlo tramite ricompense. Tutte queste tecniche lo mettono a rischio di essere attirato nel vortice delle relazioni con i coetanei.
Quali approcci restano, allora, al genitore?
Restano parecchi modi innocui, naturali ed efficaci per modificare il comportamento. Alcuni di questi sorgono spontaneamente se ci preoccupiamo meno di cosa fare e più di ciò che conta nel lavoro di genitore; in altre parole, se restiamo sempre consapevoli dell’attaccamento. Quando invece ci concentriamo sul comportamento, rischiamo di indebolire le basi stesse del nostro potere, ossia la relazione con i figli.
Questo capitolo non è una guida esaustiva alla gestione dei problemi comportamentali; offre, però, delle alternative ai metodi irrispettosi della relazione e dei sentimenti, e introduce i princìpi fondamentali di una disciplina che non divide. Queste linee guida sono, per la gran parte, in totale opposizione rispetto alle pratiche correnti. È probabile che ci voglia del tempo per assimilarle e incorporarle. Per alcuni genitori questo metodo richiederà un mutamento significativo nel modo di pensare, mentre per altri non farà che convalidare ciò che hanno messo in pratica fino ad ora.