CAPITOLO XII

Come tenere il naso libero

Oltre a chiudere i rubinetti del muco, si dovrà lavorare per rimuovere dal naso e dintorni il muco che già si è “insediato”, e per “sgonfiare” le mucose. Dobbiamo, quindi, svuotare il pozzo ormai pieno.


Il metodo più comodo per liberare il naso durante il giorno è utilizzare uno spray di soluzione salina ipertonica. Gli spray di soluzione fisiologica, ossia isotonica, non sono invece altrettanto efficaci. L’obiettivo è: mai più il naso chiuso. Se sentite che l’aria fa rumore passando attraverso il naso, allora è il momento di pulirlo. Il bambino deve poter respirare col naso a bocca chiusa senza che sia udibile il minimo rumore. La tecnica è: spruzzo, soffiare il naso, spruzzo; da ripetere finché il naso non torna del tutto libero.


È bene prendere l’abitudine di mandare il bambino a scuola con lo spray; egli dovrà collaborare di persona durante le ore scolastiche.


Il momento più importante della giornata per respirare a bocca chiusa è la notte. Non a caso, di notte si scatenano le difficoltà maggiori collegate alla respirazione orale, come gli attacchi d’asma, le apnee, le roncopatie (il russare). Anche il mal di gola o l’alito cattivo al risveglio sono indicatori di una respirazione notturna con la bocca.


Un piccolo rito prima di andare a dormire può essere quello di accompagnare la pulizia del naso alla tecnica del cerotto. Se il naso è chiuso e il respiro è rumoroso, prima lo si pulisce a fondo con la tecnica dell’irrigazione nasale, o “Neti Lota”, mediante peretta riempita di acqua calda a 38 gradi e un pizzico di sale, poi, una volta constatato che il naso è libero e può funzionare, si utilizza la tecnica del cerotto.


La pulizia nasale tramite la tecnica del Neti Lota è un toccasana antichissimo di provenienza indiana. Costituisce una delle basi della Medicina Ayurvedica (medicina tradizionale indiana) ed è propedeutica alle pratiche yoga, nel senso che non si può fare yoga in modo corretto se il naso è chiuso. La tecnica consiste nell’appoggiare la peretta a una narice mentre si sta chinati sul lavandino o sulla vasca da bagno, volgendo la testa verso il soffitto. Si attende che l’acqua penetri nelle fosse nasali fino a uscire dalla narice opposta (senza spremere l’acqua dalla peretta, basta attendere che cada per gravità). Si sentirà un po’ d’acqua salata in gola. Si passa poi all’altra narice attendendo che l’acqua fuoriesca con rapidità dalla parte opposta, dopo aver “digerito” il muco, creando così un passaggio per l’aria che, finalmente, potrà passare attraverso il naso.