CAPITOLO III

Recupero fisico dopo un cesareo

Il cesareo è un intervento di chirurgia maggiore, paragonabile a un intervento di appendicectomia (l’incisione del cesareo è di fatto più lunga), o di colicisti. Tuttavia, lo stesso termine “cesareo”, favorisce la sottovalutazione dell’intervento: “fare un cesareo” dà l’impressione di essere molto meno drammatico che dire “hanno dovuto operare per estrarre il bambino”, oppure “è stata sottoposta a un intervento di chirurgia maggiore addominale per partorire”. Inoltre, il cesareo è l’unica situazione in cui una paziente appena operata deve occuparsi di un neonato nelle ore immediatamente successive all’intervento.


In alcune società, la tradizione prevede che le puerpere rimangano in uno stato di semi riposo nelle settimane che seguono la nascita. La madre della partoriente e altre donne della comunità si occupano delle faccende domestiche affinché lei possa dedicarsi esclusivamente ad allevare il bambino. Viene rispettata l’importanza di queste prime settimane di vita del neonato, ed è risaputo che, affinché si stabilisca un solido vincolo e l’allattamento proceda senza problemi, la madre e il bambino hanno bisogno di stare in contatto per la maggior parte del tempo.


Nella nostra società, invece, le tradizioni hanno ceduto il passo a nuove abitudini che poco o nulla consentono di vivere la maternità. Molte donne partoriscono i loro figli lontane dalla famiglia di origine e possono a malapena contare sull’appoggio di altre donne. Anche quando vive vicina alla famiglia, spesso la madre si preoccupa di pulire e sistemare tutta la casa affinché risplenda per quando arriveranno i nonni o gli amici, visitatori che contempleranno il bambino e che probabilmente chiederanno se è buono o no. La presunta “bontà” del neonato viene solitamente stabilita in base a due criteri: il numero di ore che il bambino dorme di seguito senza svegliarsi e se è in grado di non piangere per lunghi periodi di tempo senza che nessuno lo tenga in braccio. Per il resto, l’onnipresente mito della bellezza perseguita anche le neomamme. Nelle riviste specializzate in puericultura, non mancano mai gli articoli su “Come recuperare la tua linea mentre giochi con il tuo bambino”, come del resto nei programmi televisivi si elogia la rapidità con la quale la VIP di turno ha recuperato una perfetta forma dopo aver partorito. “Essere madre è la cosa più meravigliosa che mi sia accaduta nella vita” è una frase frequente nelle copertine delle riviste di cronaca rosa e probabilmente è vero. Ma ciò non impedisce che le prime settimane o i primi mesi dopo il parto possano essere pieni di momenti angoscianti o semplicemente non assomiglino per nulla alla visione sdolcinata della maternità che i mezzi di comunicazione ci propongono.


Noi donne che siamo diventate madri in sala operatoria, con un cesareo, affrontiamo questa situazione con una difficoltà in più: l’intervento è comunque un fattore molto debilitante e quanti ci circondano, molto spesso, non si rendono conto della particolarità del nostro recupero.


Dopo un cesareo si ha bisogno di riposo e di molta tranquillità. Il recupero può essere molto diverso da donna a donna, perfino una madre sottoposta a vari cesarei può raccontare quanto siano stati diversi i suoi post-parto. Ovviamente lo stato di salute della madre prima della gravidanza e del parto influisce notevolmente. Allo stesso modo, la modalità in cui è stato praticato il cesareo e la presenza o meno di complicazioni successive, incideranno sensibilmente sul ritmo del recupero. Da un punto di vista fisico, alcune donne si riprendono immediatamente, mentre altre possono impiegarci varie settimane o mesi. Il problema è che non si può sapere in anticipo a quale categoria si appartiene, se ci si riprenderà in fretta o se il dolore e altri disturbi dureranno mesi o anni. Per questo, e proprio perché si tratta di settimane preziose per la vita del neonato e della famiglia, è preferibile andare piano e prendere seriamente la necessità di riprendersi dall’intervento.


Ad ogni modo, bisogna prendersela con calma ed evitare odiosi paragoni. In realtà l’unica cosa di cui ha bisogno il bambino è il seno materno e che la madre sia riposata, pertanto tutto il resto si può rimandare a un altro momento.


Le prime settimane di vita sono un periodo estremamente importante e cruciale per lo sviluppo affettivo del tuo bambino. Cerca di non occuparti di nulla che non siano il tuo recupero e il tuo bambino. Anche se ti senti bene, ti conviene fare le cose con calma: a volte l’euforia di sentirsi bene fa sì che si approfitti per risolvere tutto quello che si era lasciato in sospeso, con il carico aggiunto del bambino, ed è molto frequente che a una giornata positiva seguano due o tre giorni di profonda stanchezza. Inseguendo il mito diffuso di Superwoman, noi donne facciamo fatica a fermarci quando siamo stanche o a rimanere qualche giorno senza fare altro che riposare a letto, contemplando il nostro bambino o sonnecchiando fra una poppata e l’altra. Per questo è importante che chi sta accanto alla madre si renda conto dell’aiuto di cui ha bisogno e che lei stessa sappia chiederlo e accettarlo. Non bisogna avere alcuna fretta: ascoltando il nostro corpo e dandogli tempo, probabilmente esso tornerà a funzionare come prima. La maggior parte delle donne si sente fisicamente recuperata da un cesareo circa sei settimane dopo il parto, ma questa non è una regola matematica; c’è anche chi ci impiega sei mesi.