La Casa di Maternità è un luogo dove la futura mamma può vivere il parto insieme alla sua famiglia. Si tratta di una struttura gestita esclusivamente dalle ostetriche, specialiste della fisiologia e nella continuità dell’assistenza, collegata con consulenti medici e una struttura ospedaliera per i rari casi di necessità. In sostanza, unisce i vantaggi del parto a domicilio – in quanto consente alla donna di partorire in un ambiente intimo, accogliente e protetto – alla professionalità di un team di ostetriche specializzate, che favoriscono la salute psicofisica della coppia mamma-bebè, il bonding e la socializzazione della maternità, che viene seguita dal concepimento al primo anno di vita del bambino. Il team di ostetriche si reca anche a domicilio per l’assistenza al puerperio, in gravidanza o per il parto in casa.
CAPITOLO XVII
La casa di maternità, una nuova frontiera?
Dall’Europa all’Italia la nascita delle Case di Maternità
Le Case di Maternità nascono negli Stati Uniti negli anni Settanta e si diffondono successivamente in Europa (prevalentemente in Svizzera e in Germania) in seguito ai vari movimenti di liberazione femminile e in un contesto in cui la ricerca e la tecnologia esercitavano un’influenza “opprimente” su tutti gli aspetti della vita, inclusa la nascita, l’ostetricia e la ginecologia. La parola-chiave del periodo era autodeterminazione e le persone volevano assumersi la responsabilità delle decisioni reclamando la possibilità di influenzare non solo la propria vita, ma anche le generazioni future. Furono fondate diverse associazioni, generalmente da mamme con diversi princìpi culturali, non necessariamente ostetriche e ginecologhe. In un secondo tempo arrivarono le prime case di maternità, con l’obiettivo di facilitare una nascita dolce e ampliare l’assistenza e la cura alla maternità in senso allargato e non solo al momento del parto, come comunemente accadeva nell’ambito ospedaliero.
Negli anni le realtà europee si sono sviluppate in modo regolare e omogeneo su quasi tutto il territorio, grazie al forte impegno, determinazione e coesione delle professioniste ostetriche, ma anche al riconoscimento istituzionale che ha investito fondi in alternative sicure ed efficaci alla nascita ospedalizzata-medicalizzata. Negli anni ’70-’80 in Italia le associazioni e le donne che hanno messo in discussione le ‘pratiche sanitarie’ utilizzate sul corpo femminile sono state in numero minore e hanno toccato poco l’ambito del parto, lasciando a mano a mano spazio alla medicalizzazione della nascita come proposta sicura e fortemente moderna. In Europa il Paese con il numero più elevato di Case Maternità è la Germania con 64 case, seguita dalla Svizzera con 16. Ciò è dovuto alle assicurazioni che coprono le spese in Casa di Maternità. In Inghilterra ce ne sono diverse, private e pubbliche, intra ed extra-ospedaliere. In Italia l’introduzione delle Case di Maternità è stata ed è tuttora fortemente ostacolata dalle istituzioni e ignorata dalle donne, che non conoscono l’esistenza di queste strutture. Le Case attualmente attive in Italia sono cinque, di cui tre in Lombardia, una a Bologna e una a Parma. Una Legge Regionale dell’Emilia Romagna garantisce il rimborso per le donne che si rivolgono alla CdM di Bologna, mentre le Case lombarde hanno solo una legge regionale per le caratteristiche strutturali ma che non prevede sovvenzioni, nonostante le richieste delle donne e delle operatrici, determinando una mancanza cronica di fondi e il mancato riconoscimento da parte delle istituzioni.