capitolo iii

la fonte e il berdsaglio

L’esempio più celebre

Il più famoso “momento eureka” nella storia dell’umanità è stato l’effetto di un ragionamento analogico. Il re Erione chiese ad Archimede di risolvere un problema: aveva dato a un artigiano la quantità d’oro necessaria per fabbricare una nuova corona e, benché la corona finita avesse lo stesso peso dell’oro che gli aveva consegnato, il re sospettava che l’artigiano ne avesse riempito l’interno con dell’argento, e avesse tenuto per sé l’oro rimasto. Ovviamente il re non voleva fare un taglio in una corona tanto bella, ma voleva verificare in modo indiretto. Archimede promise di pensarci.


Alcuni giorni più tardi Archimede si stava rilassando ai bagni pubblici. Quando si sedette nella vasca, osservò la quantità d’acqua spostata dal suo corpo. Notò che il livello dell’acqua si alzava e si abbassava a seconda di quanto il suo corpo si immergeva o si sollevava… gli venne un lampo di genio. Era così eccitato dalla sua scoperta che saltò fuori dal bagno e corse per le strade gridando: “Eureka, eureka!”. Aveva capito che se la corona, una volta immersa, avesse spostato più acqua del previsto, questo significava che era stata riempita con materiale meno denso dell’oro. Si erano verificate le condizioni ideali per favorire un’improvvisa presa di coscienza. La cronologia degli eventi era stata perfetta: l’aver fatto il bagno dopo l’incontro con il re. Archimede era probabilmente in uno stato emotivo dominato dal timore di non riuscire a risolvere il problema. Inoltre, era stato implicato un ragionamento analogico.