Dedica uesto libro è dedicato a Roland Chevriot (1936-1988), uno degli uomini più influenti del ventesimo secolo… secondo i criteri del ventunesimo secolo. Q Nel 1977, Roland Chevriot mi invitò a parlare, nella periferia parigina, al convegno annuale del gruppo ecologista “Natura e Progresso”. Il mio intervento riguardava la “nascita naturale”. Gli altri partecipanti erano agricoltori che parlavano di agricoltura biologica. Mi resi conto che per Roland questi due argomenti apparentemente differenti erano parte integrante della stessa questione. Parlammo di come fosse pericoloso giocare a fare gli apprendisti stregoni, vale a dire ad oltrepassare certi limiti di sicurezza nel nostro predominio sulle leggi della Natura. Gli agricoltori che ascoltai durante questo convegno erano diversi rispetto a quelli che ero abituato ad incontrare nelle aree rurali dove esercitavo il mio lavoro: erano chiaramente dotati di un rispetto profondo e radicato per la Madre Terra. Da quel giorno, una domanda fondamentale continua a dominare il mio lavoro: “come si sviluppa il rispetto per la Madre Terra?” Per Roland e sua moglie Monica, l’agricoltura biologica non era altro che uno degli aspetti di uno stile di vita complessivo. Nel 1976, mi chiesero di assistere alla nascita in casa del loro ultimo figlio. Normalmente, avrei dovuto rifiutare la loro richiesta in quanto all’epoca, come professionista dipendente a tempo pieno, non mi era permesso di esercitare fuori dall’ospedale. Niente mi impediva però di andarli a trovare come amico, e così ho potuto assistere alla nascita di Anne, il 14 giugno, appena dopo la mezzanotte, con la luna piena, le finestre completamente aperte e i pavoni che strillavano nel parco. Fu così che scoprii il parto in casa. Nel 1969, Roland era uno dei membri più attivi di una piccola associazione amatoriale francese eccentrica e marginale, che desiderava promuovere l’agricoltura biologica. Sfortunatamente tutti gli altri membri attivi morirono in un incidente stradale. Ecco come Roland, un creativo ricercatore nel campo della fusione dei metalli, divenne l’anima e il motore di “Natura e Progresso”. Nel 1972 si recò negli Stati Uniti, dove incontrò Jerome Rodale, celebre autore di un classico americano dell’agricoltura biologica (dal titolo ). Rodale era anche l’editore della rivista “Organic farming and gardening” (Agricoltura e orticoltura biologiche); aveva collaborato con Ehrenfried Pfeiffer, l’eminenza grigia dell’agricoltura biodinamica dopo la morte di Rudolf Steiner, influenzato da figure illustri come Robert McCarrison e Sir Albert Howard . Pay dirt 1 Al suo ritorno in Francia, Roland era assolutamente convinto dell’urgente necessità di creare una federazione che riunisse gli innumerevoli piccoli gruppi che, in tutto il mondo, si interessavano di agricoltura biologica. In breve tempo usò la propria influenza per organizzare una conferenza, che ebbe luogo nel Novembre del 1972, al Palais des Congrès di Versailles. Attirò un piccolo nucleo di persone profondamente motivate, provenienti da Paesi come la Francia, gli Stati Uniti, l’Inghilterra, la Germania, la Svezia ed il Sud Africa: ecco come nacque l’IFOAM, (o Federazione Internazionale dei Movimenti per l’Agricoltura Biologica). Col passare degli anni l’IFOAM diventò sempre più influente a livello internazionale con le sue azioni di promozione e di pressione a favore della causa del biologico. Nel 1980 il dipartimento di Informazione delle Nazioni Unite ufficializzava la sua esistenza, e al tempo stesso si avviava una collaborazione con la FAO ( . Divennero suoi interlocutori l’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), la Banca Mondiale, l’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO), Greenpeace, il WWF, Via Campesina e numerose altre istituzioni internazionali e organizzazioni non governative. International Federation for Organic Agricolture Movements Food and Agriculture Organisation) Note Robert McCarrison (1878-1960), medico e scienziato, svolse la sua attività come ufficiale medico in India. Studioso degli Hunza, il famoso popolo himalayano che non conosce malattie, dimostrò come la loro ottima salute derivasse dal cibo che mangiavano, derivato da coltivazioni biologiche. Le conseguenze di questi studi lo portarono a dimostrare che molte e sempre più numerose malattie che dilagano nella società industrializzata sono causate da cibo impoverito di sostanze nutritive e inquinato da sostanze chimiche. Criticò fortemente l’utilizzo inglese ed americano di farina bianca e raffinata, prodotti in scatola, dolcificanti e conservanti.Sir Albert Howard (1873-1947), botanico inglese, pioniere dell’agricoltura biologica e figura di rilievo dei primi movimenti per l’agricoltura biologica. Dal 1905 lavorò in India come studioso delle malattie delle piante, ed ebbe così modo di osservare i contadini locali e le loro tradizioni di coltivazione, da cui imparò molto. Divenne pioniere dell’agricoltura biologica, i cui capisaldi erano la rotazione delle colture e la concimazione naturale, con escrementi animali e scarti vegetali secondo la “legge del ritorno” (di restituzione al terreno). È considerato il padre del composto “indore” ispirato al sistema indiano di compostaggio. Il suo libro “ ” è un classico dell’agricoltura biologica 1 An Agricoltural Testament (N.d.T.) Fu sempre negli anni ’70 che Roland comprese la necessità di introdurre il concetto di “fiera ecologica”. Come visionario e uomo d’azione, organizzò nel 1976 la prima esposizione Marjolaine a Parigi. Questa fiera ecologica non era soltanto un semplice mercato ma anche un luogo dove avevano luogo conferenze e discussioni. La sala risultò troppo piccola, la domenica pomeriggio, per contenere il pubblico che voleva partecipare al nostro dibattito sulla nascita. L’obiettivo di Roland era quello di suscitare consapevolezza nel pubblico generale. Dal 1976 ogni anno si sono svolte Marjolaine , e oggi la fiera di Parigi è un importante evento nazionale, mentre manifestazioni simili si tengono in altre città francesi. Negli anni ’80 Roland ebbe un altro progetto ambizioso. Ottenne il permesso di occupare e di utilizzare un castello di proprietà dell’amministrazione francese vicino a Parigi, dove voleva creare l’Università del Ventunesimo Secolo. Questo progetto era probabilmente prematuro e non ottenne il sostegno che avrebbe meritato. Uno degli ultimi eventi importanti che ebbero luogo nel castello fu una conferenza del 1983 sull’essere umano e l’acqua. Ancora una volta Roland trovò il modo di attirare un insieme di partecipanti apparentemente eterogeneo e strano. Io mi ritrovai in una commissione assieme a John Lilly, un americano esperto di delfini, e Jacques Mayol, un famoso sommozzatore che sarebbe poi diventato l’eroe del film . Il grande Blu La tragica fine di Roland nel 1988 passò inosservata. Se vi capita di passare per le vie di una città francese, e di chiedere a qualcuno a caso chi fosse Roland Chevriot, dubito che qualcuno vi sappia rispondere…