Caro Andrea,
il tuo Federico, per il momento, ha un linguaggio molto semplice, potremmo definirlo “binario” (come quello dei computer), on-off, o tace o piange, o è acceso o è spento. Insomma, pochissimi grigi, molto bianco o nero. Nel primo anno il pianto è la modalità più efficace per chiamare i genitori e segnalare un disagio; lo scopo principale è ristabilire un “contatto”. Federico piange quando ha fame, ma anche quando ha caldo o freddo, quando ha aria nella pancia e fatica a scaricare, quando si annoia, quando ha sonno e non riesce ad addormentarsi, quando vuole vedervi e annusarvi, quando ha bisogno di dondolare come avveniva nella pancia, quando c’è troppo silenzio e si sente abbandonato, quando ha paura di cadere o non capisce cosa lo circonda, quando c’è troppa confusione o quando ce n’è troppo poca, … Federico può piangere per mille altri motivi, neppure lui li conosce tutti.