Nel Pronto Soccorso Emozionale utilizziamo diverse forme di contatto corporeo per influenzare positivamente il
processo di legame tra genitori e figlio. Diversamente dagli approcci classici di psicoterapia corporea, però, ciò non viene fatto allo scopo di
sciogliere parti del corpo bloccate per facilitare l’espressione e la liberazione di emozioni trattenute. L’obiettivo è, piuttosto, quello di aumentare la
sicurezza interiore, la ricettività emozionale e la disponibilità al legame, tramite il ricorso mirato del contatto corporeo sia con il bambino sia con
l’adulto. Non sempre è possibile toccare la pelle e il corpo, in particolar modo se genitori e neonato sono segnati da esperienze traumatiche (per esempio
un parto e una nascita difficili, abusi sessuali o fisici, ecc.) e, di conseguenza, ogni tipo di vicinanza fisica fa scattare paura e insicurezza. In tal
caso, un accompagnamento verbale prudente, con visualizzazioni e un lavoro sulla percezione del corpo, resta la porta di accesso preferenziale per avviare
un delicato processo di apertura e ripristinare la fiducia.