Il Pronto Soccorso Emozionale come lo conosciamo oggi è il risultato di un processo di continua evoluzione durato
oltre venticinque anni. È nato dal confronto con i problemi e le domande sorti nelle consulenze e nelle sessioni terapeutiche con genitori e bambini e, ad
ogni modo, tutto è partito dal mio interesse per i neonati che piangono eccessivamente. Si è iniziato per la prima volta a parlare pubblicamente del
problema dei neonati che piangono in modo inconsolabile alla fine degli anni Ottanta, grazie a una generale sensibilizzazione verso le necessità del
bambino appena nato, dovuta alla diffusione delle sconvolgenti scoperte scientifiche fatte all’epoca sul neonato e sul legame. Tutto d’un tratto il
bambino appena nato, da incapace e asociale, è diventato un essere pieno di talenti e in grado di entrare in relazione, anche se per manifestare il suo
potenziale gli serve un adulto capace di immedesimarsi in lui e affidabile da un punto di vista emozionale. Con il diffondersi di questa nuova
consapevolezza, all’improvviso un fenomeno sociale come quello dei neonati che piangono eccessivamente, e delle conseguenti difficoltà emozionali vissute
dai genitori, è potuto diventare oggetto di dibattito pubblico.