Diverse discipline hanno fortemente influenzato l’elaborazione del Pronto Soccorso Emozionale, in particolare le, ancor oggi controverse, ricerche in campo psicosomatico, analitico-caratteriale ed energetico di Wilhelm Reich, che è stato medico, ricercatore e psicanalista6.
Chi dichiara di ispirarsi al suo lavoro, in linea di massima, si scontra tuttora con profonda avversione e incomprensione. In tutti questi anni ho cercato di spiegare in cosa consista essenzialmente e che ruolo abbia per il Pronto Soccorso Emozionale, e in diversi passaggi di questo libro mi soffermo sulla sua importanza per una terapia per genitori e neonato orientata al legame. Non c’è dubbio sul fatto che gran parte del mio lavoro non sarebbe stato possibile senza farvi riferimento. Wilhelm Reich fu uno dei più promettenti allievi di Sigmund Freud e, all’inizio della sua formazione, contribuì molto a semplificare e mettere a punto in modo sistematico la tecnica di trattamento psicanalitico. Dalla metà degli anni Trenta si interessò particolarmente a come sentimenti ed emozioni repressi si fissano nel corpo e, partendo dal colloquio psicanalitico, ha sviluppato la psicoterapia corporea7.
Diversamente dalla psicanalisi freudiana classica, in cui il cliente si distende sul lettino e parla di sé - soffermandosi sul suo stato emotivo, sui pensieri e i ricordi - senza guardare il terapeuta negli occhi, Reich ruppe il tabù del contatto corporeo mettendo a punto la vegetoterapia, in cui integrò il linguaggio espressivo non verbale e il contatto per sciogliere la tensione in muscoli e tessuti. Le sue ricerche in quest’ambito sono alla base della maggior parte di forme di psicoterapia corporea conosciute e utilizzate8.