È difficile immedesimarsi nello stato psichico e fisico in cui si trova un neonato che piange tanto, se non si è
provato niente di paragonabile. Certo, la maggior parte di persone può avere una vaga idea di cosa debba significare per una madre, ma non è facile
figurarsi esattamente che carico di stress comporti per lei stargli accanto quando piange per due, tre o più ore ogni giorno e, anche quando non piange,
non è felice e soddisfatto, non sorride quando lo guarda né si accoccola nelle sue braccia. Anche se questi sintomi inizialmente sono stati osservati
nei neonati che piangono eccessivamente, si ritrovano anche in caso di disturbi del sonno o dell’alimentazione. Il comune denominatore di queste diverse
situazioni anomale è la perdita della reciproca sincronizzazione tra genitori e neonato nell’espressione corporea, emozionale e comportamentale. In
questo capitolo verranno presentati aspetti universali e comuni alle varie forme di disturbo della prima relazione tra genitori e neonati15, proprio per evidenziarne le similitudini e per illustrare cosa sia una crisi post partum. Ciò rientra pienamente nell’approccio del Pronto Soccorso
Emozionale, in cui sintomi apparentemente diversi vengono ricondotti a principi di funzionamento comuni. Il PSE prevede infatti un processo di ricerca,
che tende a portare dalla complessità alla semplicità16, ovvero a rendere semplice ciò che apparentemente potrebbe apparire complesso. Successivamente verranno esposti, passo per passo, i presupposti
funzionali del fenomeno di crisi.