Finora ho semplificato, riferendomi soltanto al coinvolgimento di due sistemi di regolazione nella relazione tra
genitori e bambino: da un lato, uno stato di rilassamento e disponibilità al legame, in cui l’organismo è aperto verso il mondo; dall’altro, uno stato in
cui stress, paura e tensione indeboliscono enormemente la capacità di connessione e risonanza. Per essere più precisi, ad essi si aggiunge una terza
modalità di regolazione, che ha un ruolo importante nell’accompagnamento di genitori e neonato: lo stress post-traumatico. In tale condizione, estrema da
un punto di vista emozionale e fisiologico, l’organismo non è più in grado di connettersi in modo stabile e amorevole ad altre persone. Si tratta di uno
stato di forte traumatizzazione, in cui viene persa del tutto la capacità di sintonizzarsi, immedesimarsi e trovare il passo di danza giusto con chi
abbiamo di fronte.