Capitolo vi

Cosa fare?

Se siete genitori, per prima cosa prendere la decisione di non ricorrere più alla violenza educativa

Ogni genitore che rompe con la violenza educativa lascia dopo di sé una scia di figli e nipoti che verosimilmente non ricorreranno mai più alle botte per allevare i propri figli.

Informarsi e informare

Lo abbiamo visto, la riduzione del livello di violenza educativa in Europa è cominciata attraverso la presa di coscienza di qualche spirito libero: Erasmo, Montaigne, che avevano conservato un sufficiente grado di sensibilità per vedere ciò che gli altri non vedevano: le torture che venivano fatte subire ai bambini. Come scrittori, hanno potuto essere intesi in modo diffuso ed è cominciata una presa di coscienza più generale. Ciò che è necessario è dunque divulgare sempre più questa informazione, informarsi da sé e informare attorno a sé perché questa presa di coscienza si generalizzi.


Alla base del problema, la miglior lettura è quella di Alice Miller, in particolare La persecuzione del bambino (1987) e L’infanzia rimossa (1990). I libri di Pierre Lassus L’Enfance sacrifiée (Albin Michel, 1997) e Être parents au risque de l’Evangile (Albin Michel, 1999), allo stesso modo, possono portare un buon contributo. Anche i libri di Suzanne Robert-Ouvray, Enfant abusé, enfant médusé e Le Drame de l’enfant sans limites (Desclée de Brower, 1998 e 2003). Sui rapporti tra le punizioni corporali e incidenti, Jacqueline Cornet Faut-il battre les enfants? (Hommes et perspectives). Per una miglior conoscenza dei bambini Le emozioni dei bambini di Isabelle Filliozat (Piemme, 2007), è molto preziosa e dà consigli molto validi. Sul rispetto dell’autonomia del bambino i libri di Chantal de Truchis L’éveil de votre enfant (Albin Michel) e Christiane Bopp-Limoge, L’éveil à l’enfant, Enfants/adultes, grandir ensemble (Chronique sociale, 2000) sono una miniera di idee.


I migliori metodi educativi senza violenza pubblicati in francese in edizione tascabile sembrano essere: Genitori efficaci. Educare figli responsabili, di Thomas Gordon (La Meridiana, 2007) e Il segreto dei bambini felici, di Steve e Shaaron Biddulph (Tea, 2004). Molto utili anche i libri dell’autore danese Jesper Juul: Genitori competenti (Erickson, 2012) e Il Bambino è competente (Feltrinelli, 2001). Le Manuel del parentalité di Don Dinkmeyer e Gary D. McKay (Jouvence, 2002) presenta ugualmente un metodo interessante e progressivo. Più specificamente destinato all’Africa, un manuale eccellente è stato pubblicato in Camerun dall’associazione EMIDA, Une belle aventure: aimer et élever son enfant. Pour comprendre et vivre une relation parents-enfants heureuse (ordinare a EMIDA BP 14197 Yaoundé Camerun).


E se si vuole inquadrare il problema della violenza educativa nel contesto generale di una educazione che cerchi anche di essere il più rispettosa possibile di tutti gli aspetti della personalità del neonato e del bambino, bisogna leggere la bibbia dell’educazione alternativa: Allevare un figlio… diversamente di Catherine Dumonteil-Kremer, con la partecipazione attiva delle mamme della lista di discussione “Parents conscients” (Edizioni La Plage, 2003). Il capitolo 8 di questo libro “Una disciplina amorevole per un’educazione non violenta” è molto ricco.


La videocassetta L’éducation sans violence, dialogo tra me e Suzanne Robert-Ouvray, dottore in psicologia clinica e psicoterapeuta, è un altrettanto utile strumento di informazione (Associazione Anthea, BP 219 83006 Draguignan Cedex, anthea@club-internet.fr, 39 euro).