CAPITOLO II

Natura della violenza educativae opinioni sull’argomento

In che cosa consistono esattamente le punizioni corporali?

Oltre ai colpi dati a mano nuda su tutte le parti del corpo, o a mano armata di qualunque tipo di oggetto (bastone, verga, bacchetta, righello, canna, bastoncino di vimini, pagaia, frustino a corregge annodate, cinghia, cintura, spazzola, cavo elettrico, staffile, frusta, ecc.), i bambini sono stati e sono ancora sottomessi a qualsiasi sorta di maltrattamento.


In passato, ma probabilmente ancora oggi, venivano sollevati per i capelli (in Irlanda) o per le guance (in Francia) fino a farli piangere davanti ai loro compagni, erano fatti inginocchiare su un manico di scopa, sulla ghiaia, sopra piccoli piselli, su una bacchetta di legno o di metallo, con le braccia incrociate e una Bibbia in ciascuna mano (in Francia, in certe scuole religiose, almeno fino a circa il 1970); venivano costretti in un cerchio tracciato nel mezzo del cortile, in cui dovevano rimanere immobili senza avere il diritto di uscirne, o peggio ancora, in una gabbia con le ruote da dove l’allievo punito assisteva alle lezioni; erano costretti a fare “il prosciutto” (rimanere in semiflessione, talvolta su una sola gamba, con le braccia incrociate e una pila di libri per mano); a leccare il pavimento; a farsi sputare in bocca (Francia, XIX secolo). In Canada accadeva non di rado che un bambino disobbediente venisse obbligato a restare seduto, con le natiche nude, su un blocco di ghiaccio.


Oggi come ieri, ai bambini vengono tirate le orecchie, i capelli e il naso. Tenendoli per l’orecchio, si fa loro sbattere la testa sulla cattedra del maestro; gli si mette del pepe negli occhi (in Africa); li si chiude in sgabuzzini bui, gli si fa mettere le dita sul bordo di un cassetto sul quale si preme per chiuderle dentro (in Marocco). Li si picchia a colpi di bastone sulla pianta dei piedi (in Maghreb), o gli si fanno sanguinare le gambe a colpi di code di razze seccate (in Nuova Caledonia). Si vieta loro di andare al bagno al punto che alcuni soffrono tutta la vita di ritenzione urinaria o di problemi sessuali. Li si costringe a picchiarsi a vicenda. Li si incatena con i ferri ai piedi, a volte per molti mesi, al punto che in seguito non possono più camminare, e gli si introducono nelle orecchie dei carboni ardenti (scuole coraniche, in Senegal). In Francia è successo non molto tempo fa che una maestra legasse un bambino a una sedia con la bocca tappata dal nastro adesivo. E, per quanto sia opprimente, questo elenco è lungi dall’essere completo.


Nessuna specie animale ha mai trattato i propri cuccioli in questo modo per educarli. Nei Paesi in cui si applicano le sevizie più crudeli, le stesse vengono giustificate con argomenti molto simili a quelli che utilizziamo noi per giustificare sculacciate, sberle e ceffoni.