capitolo ii

"Sono fatto al 70% di ansia"

Un giorno mio cugino guardò mia madre e le disse: “Se le persone sono fatte al 70% d’acqua, io sono fatto al 70% d’ansia”.


Tale composizione, per quanto biologicamente contestabile, è quanto mai vera: viviamo in un mondo che ci sottopone a stress ripetuti e continui, dove il “fare bene e farlo in fretta” è la regola fondamentale per non restare indietro. Dobbiamo essere perennemente aggiornati, perennemente pronti, perennemente preparati su ogni novità… la comunicazione digitale ci ha immessi, e abituati, in una piazza virtuale dove il “tutto e subito” è obbligatorio: dalla fruibilità delle notizie, alle novità, al dialogo.


Ma l’essere umano non va di pari passo con il progresso tecnologico: tutt’altro, abbiamo sempre i nostri tempi per fare, produrre e, soprattutto, per apprendere. Quando i ritmi naturali della nostra crescita non vengono rispettati, ciò che nasce è una sensazione d’inadeguatezza e di panico che, in certi casi, possono diventare clinici e invalidanti per il normale sviluppo dell’individuo.