C’è stato un periodo in cui ero una grande appassionata di Dragon Ball. Passavo l’ora di pranzo sul divano, a gustarmi gli epici 20 minuti di episodio in cui gridavano in continuazione, si picchiavano e non succedeva
nulla per almeno altre trenta puntate, quando – finalmente! – il cattivo di turno veniva sconfitto.
Non c’era però liberazione da quel circolo vizioso: sconfitto il primo, cominciava un susseguirsi di mascalzoni sempre più forti a minacciare il pianeta Terra. Così, anche gli eroi si allenavano e diventavano più potenti, in una spirale senza fine che seguiva la logica super eroistica del power up (ovvero: l’innalzamento di livello, di potere, di abilità, presente anche nei videogiochi).
Anche l’istruzione segue il percorso del power up: gli studenti apprendono il combattimento (l’argomento), affrontano il nemico (la verifica) e poi si preparano per un nuovo scontro. E via, via così, per tutti gli anni di studio.