terza parte - capitolo xviii

Viva le mamme!

Il segreto dell’essere genitori non risiede tanto in ciò che un genitore fa, quanto in ciò che un genitore è per il proprio figlio

Gordon Neufeld, Gabor Matè

Si impara ad amare non perché ce lo insegnano, ma per il fatto di essere amati.

Ashley Montagu

Perché io no? Siamo in tante ad esserci fatte questa domanda dopo un allattamento non riuscito. E siamo in tante ad aver provato un fastidio immenso leggendo l’ultimo articolo sui benefici del latte materno. Perché, diciamolo, quei benefici a nostro figlio sono stati negati. Avremo fatto tanto altro per lui, ma non gli abbiamo garantito le virtù del latte di mamma. E questo fatto ci pesa, caspita se ci pesa. Tanto che tutta la faccenda dell’allattamento rischia di diventare odiosa alle nostre orecchie. Ogni volta che una mamma racconta con orgoglio di aver superato una serie di difficoltà e di aver allattato a lungo e felicemente, sembra lo faccia apposta per sottolineare che noi, invece, non lo abbiamo fatto.


Un giorno ho letto l’intervento di una mamma in un forum: scriveva che se una donna vuole veramente allattare lo fa, e che chi rinuncia è un’egoista. È stato come se avessi ricevuto uno schiaffo. E che schiaffo. Questo succedeva dieci anni dopo la mia esperienza di allattamento finito troppo presto!


Ma il problema, ora lo so, non sono gli articoli di giornale, non sono i commenti superficiali e non sono le mamme che hanno allattato a lungo e felicemente, beate loro. Il problema è come noi viviamo questo allattamento mancato. Se lo viviamo come un fallimento personale, allora qualunque riferimento continuerà a ferirci, per mesi, forse per anni.


Però non è stato un fallimento personale. Non abbiamo mancato noi, non è stata “colpa” nostra, che non abbiamo lottato, sopportato, tenuto duro, ecc. ecc. Semplicemente perché allattare non dovrebbe essere questione di tenacia, sacrificio, sopportazione. Allattare dovrebbe essere il fisiologico proseguimento della gravidanza, dovrebbe far parte delle “normali cure” che le mamme garantiscono al loro bambino. Se per noi non è stato così, significa che non abbiamo ricevuto le informazioni giuste, quando ci servivano informazioni. Significa che non abbiamo potuto contare sul sostegno e sull’incoraggiamento di quanti ci circondavano, quando avevamo bisogno di quel sostegno. Se qualcosa è mancato, non è stata la nostra buona volontà. Siamo diventate madri in un momento storico in cui l’allattamento sta faticosamente tornando ad essere la normalità, ma ancora non lo è. In un momento storico in cui tutti elencano pregi e virtù del latte di mamma, ma ben pochi sono in grado di dare consigli corretti per la gestione delle poppate. Molte belle parole vengono spese sull’allattamento, ma poi se la mamma è in difficoltà è ancora troppo difficile trovare aiuto. Non basta dire alle mamme “allattate”, è necessario anche dire loro come fare! Ed ecco che in molti casi alle madri si fa male due volte: non aiutandole ad allattare e poi buttando sulle loro spalle una responsabilità che non è loro. E allora è ora di cambiare, a cominciare da noi. Da noi? Sì. Per noi il primo passo può essere quello di assolverci!


Abbiamo bisogno di questa assoluzione per stare bene, per sentirci le mamme in gamba che siamo. E dobbiamo essere noi a farlo. Se non riusciamo a fare pace con quello che è stato, continueremo a cercare l’assoluzione fuori di noi, senza mai trovarla. Non basterà che qualcuno ci dica che “il latte artificiale è uguale”; anche se questa frase per un attimo ci farà stare un po’ meglio, si tratta di un sollievo temporaneo che si ferma in superficie e presto scivola via. Perché non siamo sciocche. Sappiamo che le cose non stanno esattamente così. Sappiamo che la formula artificiale e il latte materno non sono equivalenti. Una mamma che ha scelto di leggere questo libro è una mamma che vuole sapere, che non si racconta “frottole”, che vuole capire meglio cosa è accaduto e perché.


Se, malgrado tu lo volessi non hai allattato, è stato perché in quel momento della tua vita non avresti potuto fare diversamente. Per uno, dieci, cento motivi. Così è stato. Ed è stato un peccato, certo. Ma se il tuo bimbo non ha ricevuto il tuo latte, ha ricevuto il tuo amore. Un amore immenso, sconfinato, unico. Ed è questo amore che fa di te, che fa di ognuna di noi, una madre eccezionale. La miglior madre possibile per il nostro bambino.


Che meraviglia le madri. Quanto amore…