di Angela Giusti e Alberto Perra

Prefazione

Perché, nonostante le buone intenzioni e la buona volontà, tutte le mamme possono allattare… tranne noi?


Giorgia ha scritto il libro che mancava. Nel panorama dei testi sul tema della nascita e della genitorialità nessuno aveva ancora dato voce alle mamme che, per una ragione o per l’altra, non hanno allattato i propri bambini. E sono – siamo – in tante. Non è un tema facile: fa riemergere il nostro senso di inadeguatezza per l’esperienza nuova o per le difficoltà alle quali non eravamo preparate, il senso di colpa, la rabbia per non avercela fatta, per non essere state abbastanza tenaci o per non aver saputo trovare il sostegno giusto. Quante sono le mamme che hanno avuto esperienze frustranti di allattamento? Molte hanno vissuto con sollievo la decisione – finalmente – di passare al latte artificiale. E la fatidica domanda “Hai abbastanza latte?”, se non te la poni tu, ci pensa qualcuno a ricordartelo, un professionista sanitario poco preparato su questi temi, un parente, un vicino di casa, qualcuno che non c’entra assolutamente niente con la tua vita ma che con nonchalance insinua il tarlo del dubbio nella tua già vacillante autostima di mamma alla prima esperienza.


Le domande che invece pochi ti fanno sono: tu cosa desideri? Di cosa hai bisogno? Sentirsi finalmente autorizzate ad essere stanche, scocciate, doloranti, pentite (se io avessi previsto tutto questo…), avere un orecchio amico, attento ai tuoi bisogni, non giudicante. Ecco cosa ci servirebbe. E un po’ di buone informazioni su come gestire le situazioni che mano mano si presentano. Il resto lo sappiamo fare da sole.


Oggi che la promozione, protezione e sostegno dell’allattamento al seno sono diventate priorità di salute pubblica, il rischio strisciante dei sistemi sanitari e dei professionisti che vi operano è pensare che empowerment significhi portare le persone a fare ciò che noi riteniamo essere giusto, magari perché basato su solide basi scientifiche. La Carta di Ottawa, sempre attuale, definisce la promozione della salute come “il processo che mette in grado le persone di aumentare il controllo sulla propria salute e di migliorarla”. Il controllo è della persona, non del sistema. Per far sentire alle donne, alle mamme, di avere il controllo della propria situazione non è necessario “dare potere”, a volte basterebbe non toglierlo.


Latte di mamma… tutte tranne me! è un libro per tutti, papà, nonni e nonne, mamme in attesa, mamme questa-volta-sì, quelle che dopo un allattamento andato così così adesso desiderano proprio farcela. I nostri genitori, le nostre mamme, sono la generazione dell’ipogalattia culturale, quelle a cui è stato prescritto in modo indiscriminato il latte artificiale, quelle che per la prima volta dal dopo guerra si sono poste in modo sistematico la domanda “Avrò abbastanza latte?”


Ed è un libro al contempo terapeutico, per chi ha voglia di riflettere sulla propria storia, e una preziosa guida sugli errori da non ripetere. A noi ha fatto ricordare il nostro primo allattamento: per farlo procedere a fatica, con poco latte, ragadi e tante preoccupazioni, è bastato applicare alla lettera le regole che noi genitori, un medico e un’ostetrica, avevamo appreso all’università: poppateognitreore, dieciminutiperparte, doppiapesataconaggiunta. Voilà. Come non far funzionare l’allattamento in tre mosse.


Le storie di queste mamme, le nostre storie, Giorgia le affronta con leggerezza e ironia e finiscono per strapparci un sorriso. Con il senno di poi.

Buona lettura.


Angela Giusti e Alberto Perra

Ostetrica, ricercatrice in salute pubblica e medico epidemiologo,
felicemente genitori di 5 figli