capitolo vi

Educazione cosmica, ovvero ognuno al suo posto,
un posto per ognuno nel cerchio della vita

“Questo noi sappiamo: tutte le cose sono collegate, come il sangue che ci unisce. Noi non tessiamo la trama della vita, siamo solamente un filo in essa.
Qualunque cosa facciamo al tessuto, la facciamo a noi stessi”

Capo Seattle

“Io sono perché noi siamo”

Detto Zulu

“Che visione offrite ai vostri figli affinché possano desiderare l’arrivo del domani?”

Un leader nativo americano al presidente Nixon

“Che cos’è l’erba?/ Mi chiese un bambino, portandomene a piene mani./ Come potevo rispondergli?/ Non so, meglio di lui che cosa sia… Io credo che un filo d’erba/non sia niente di meno/che la struttura portante/ delle stelle”

W. Whitman

Un’ape si è posata su un fiore, attirata dalla bellezza dei suoi colori e dal suo profumo inebriante, ed ecco che il fiore le offre il suo nettare, quella polverina dorata che le permetterà di dar vita al dolce miele. L’ape, in cambio del prezioso dono, gli lascia un po’ del polline di un altro fiore, permettendogli così di riprodursi.


La vita continua e si perpetua grazie agli scambi. La vita stessa è uno scambio: io arricchisco te, tu arricchisci me, io illumino te, tu illumini me. Si cresce insieme, insieme si evolve.


I vermi e i microrganismi nel terreno, separando le molecole di idrogeno e sostituendole con quelle dell’ossigeno, trasformano le sostanze organiche azotate, come l’ammoniaca, in nitrati, cioè in sostanze assimilabili dalle radici dell’albero che così può nutrirsi. La clorofilla, insieme all’azione dei raggi solari, rende verdi le sue foglie e gli permette di trasformare l’anidride carbonica in prezioso ossigeno: grazie a queste collaborazioni, l’albero è in grado di offrirci ombra, fiori e frutti e di rendere pulita l’aria che respiriamo.


All’interno del nostro organismo miliardi di cellule diverse svolgono in silenzio il loro compito creando una perfetta armonia, proprio come gli strumenti di un’orchestra affiatata.