capitolo vii

4. Ogni cosa a suo tempo

È la legge dei periodi sensitivi: momenti di particolare sensibilità previsti dalla natura per l’acquisizione di determinate competenze. “C’è un tempo per ogni cosa” è scritto nella Bibbia e tutto nella natura ce lo ricorda. L’evoluzione avviene secondo un percorso prestabilito, attraversando tappe ben definite, che devono svolgersi in un ordine preciso: ogni cosa a suo tempo. Come non si possono tirare i fiori per farli crescere più velocemente così non si possono spingere gli esseri umani verso esperienze che non sono ancora pronti a vivere. Ognuno ha i suoi tempi, i suoi ritmi e i suoi percorsi, che vanno rispettati. Questo è un punto che molti terapeuti spesso dimenticano. Non si possono saltare le tappe o fare i gradini a due a due per arrivare prima…


L’alce può iniziare a combattere solo dopo che le sue corna si sono indurite: è solo allora che l’animale le strofina contro gli alberi, fino a farle sanguinare, e si libera del soffice velluto che le ricopriva e proteggeva le terminazioni nervose da traumi troppo dolorosi da sopportare. Lo stesso succede all’essere umano: a volte una malattia o un incidente ci evita di affrontare situazioni che non saremmo in grado di vivere e di gestire e ci offre il tempo necessario per prenderci cura di noi e rinforzarci così da poterle guardare e “prendere in mano”. “L’io con la malattia, riesce a sottrarsi a situazioni o a obblighi spiacevoli; la malattia resistente a ogni trattamento, sparisce solo liberando l’io dalla situazione a cui volle sottrarsi.”437


La legge dei periodi sensitivi trova applicazione anche nell’ambito delle relazioni: a volte bisogna rendersi conto che arriva il momento di mettere la parola fine a una certa situazione perché vi si è già appreso tutto quello che c’era da apprendere, occorre trovare il coraggio di chiudere una porta per poter aprire un portone…