seconda parte - dalla teoria alla pratica

capitolo viii

I piani di sviluppo
e il progetto formativo Montessori

“Nella concezione di Maria Montessori, l’educazione non è un episodio della vita: essa dovrebbe cominciare con la nascita e durare così a lungo come la vita stessa. L’educazione è concepita da lei non soltanto come una trasmissione di cultura’, ma piuttosto come un aiuto alla vita in tutte le sue espressioni.”

Mario Montessori

La vita di tutti gli esseri viventi, dagli organismi monocellulari vegetali e animali fino ai mammiferi, è scandita da ritmi ben precisi, sincronizzati con i ritmi cosmici e planetari: il ritmo giornaliero (alternanza giorno/notte) legato alla rotazione della Terra su se stessa (che condiziona il ritmo sonno-veglia); il ritmo mensile, legato alla rotazione della luna intorno alla terra (che condiziona il ciclo mestruale); il ritmo annuale, legato alla rotazione della terra intorno al sole (alternanza delle stagioni, migrazioni degli uccelli, stagione degli amori ecc.). Anche la vita dell’uomo è regolata da ritmi: basti pensare al battito cardiaco, al ritmo del respiro o a quello cerebrale, al ciclo mestruale ecc.


La vita è ritmo e il ritmo è la vita stessa. Un organismo privato del proprio ritmo, o a cui si imponga un ritmo che non è il suo, corre gravi rischi di sfasamento che lo rendono fragile e vulnerabile.


Anche la crescita del bambino segue dei ritmi e dei tempi particolari. Si è visto che lo sviluppo del bambino non avviene secondo un ritmo lineare ma a balzi.


La crescita in altezza e in peso, per esempio, è stata studiata in un campione di bambini durante i loro primi 21 mesi di vita e i dati raccolti dagli esami auxologici hanno mostrato come essa avvenga in realtà attraverso scatti discontinui e aperiodici: ciò significa che un bambino non aumenta in peso e in altezza in modo regolare ma può crescere molto in un certo periodo e poi fermarsi in quello sucessivo. Il ritmo della vita è scandito da momenti di intensa produttività e da altri di calma e di latenza, in cui sembra che niente avvenga mentre in realtà il bambino sta lavorando per costruire se stesso.