terza parte - Le scuole Montessori nel mondo

Italia: il Centro Infanzia di Zuel

Tra i boschi della rinomata località montana di Cortina d’Ampezzo, nelle Dolomiti bellunesi, è nato, nel 1997, ad opera di un gruppo di genitori, un Nido Montessori, a cui si è poi affiancata una Casa dei Bambini e nel 1998 anche una scuola elementare pluriclasse, a testimoniare la validità del progetto che ha riscosso così tanto successo da richiedere una continuità dell’esperienza educativa anche per i bimbi più grandicelli.


In un luogo privilegiato, a contatto diretto con una natura meravigliosa, sorge dunque il Centro Infanzia di Zuel, voluto e sostenuto da un gruppo di famiglie che desideravano un’educazione “diversa” per i loro figli, non aggressiva e autoritaria ma ispirata al rispetto e alla libertà, dove si potesse imparare con piacere, agire in modo indipendente e responsabile, scoprendo che l’errore è un maestro e che, prendendo coscienza dei propri sbagli, ci si può correggere da soli. In questo senso l’incontro con un insegnante altoatesino, che aveva per quasi un anno sperimentato con i figli di questi genitori il metodo Montessori, era stato illuminante e determinante per intraprendere la scelta coraggiosa di avviare una scuola Montessori, iniziata dapprima come “scuola nel bosco”, secondo una tradizione tipica dei Paesi del Nord-Europa.


Per dar vita al loro progetto questi intraprendenti genitori hanno costituito l’Associazione “Facciamo un nido” che gestisce, grazie ad attività di volontariato, l’organizzazione della struttura educativa. Ultimamente, ai soci fondatori si è affiancato un gruppo di genitori che collabora con molto entusiasmo attraverso attività di ogni tipo: dalla manutenzione dei locali, all’organizzazione di eventi e la raccolta di fondi.


Attualmente la scuola di Zuel ospita un centinaio di bambini da 12 mesi a 10 anni e soddisfa al contempo le esigenze dei genitori ampezzani che lavorano nelle strutture turistiche e quelle delle famiglie dei paesi limitrofi, essendo aperta tutto l’anno (tranne il mese di giugno) e durante le festività invernali, con orari lunghi e per sei giorni la settimana.


“Le difficoltà sono state e sono tuttora moltissime – ci dice una delle fondatrici del progetto – soprattutto dal punto di vista economico, perché le sovvenzioni sono insufficienti e il lavoro gratuito da parte dei genitori che gestiscono l’associazione invece è tanto. I materiali Montessori sono costosi e così pure l’indispensabile aggiornamento delle educatrici, a cui noi prestiamo una particolare attenzione, invitando persone del calibro di Claus Dieter Kaul (direttore dell’Istituto per l’Apprendimento Olistico di Monaco di Baviera), Grazia Honegger Fresco e Mariangela Gianni, per offrirci un po’ della loro preziosa esperienza.


“Se avessimo saputo a cosa andavamo incontro non so se ci saremmo imbarcati in quest’avventura… Ma ora che constatiamo ogni giorno con mano la felicità dei nostri bambini (che non vedono l’ora che arrivi lunedì per correre a scuola), ora che li vediamo crescere sereni, tranquilli e rilassati, che osserviamo con quanta gioiosa consapevolezza collaborino tra di loro in uno spirito non di competizione ma di vera e propria cooperazione, allora sentiamo di essere sulla strada giusta e ci sentiamo ripagati da ogni fatica.”


Secondo Grazia Honegger quello che rende unica questa scuola è la quiete, il grande clima di libertà, la ricchezza mai banale delle proposte, alcune piuttosto insolite come il banco da falegname in classe con attrezzi veri; il grande lavabo all’ingresso dell’aula per fare esperienze con l’acqua; il grande piano per attività di costruzione, ritaglio, incollaggio. C’è finanche “il cielo in una stanza”, dipinto, da un artista locale, sul soffitto di una delle aule, con tanto di pianeti del sistema solare.


Un’attenzione particolare è posta nei riguardi dell’osservazione della natura: come è scritto nel dépliant di presentazione del Centro Infanzia “i bambini possono imparare dal muschio, dagli alberi, dal silenzio, dall’acqua – forse – molte più cose di quante non si imparino dai libri e comunque in modo più autentico”. Gite guidate nel Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, al seguito del guardaboschi, fanno parte del curriculum dei giovani allievi, così come, per esempio, la costruzione con tronchi d’albero di una casa-palafitta…


Non è facile descrivere la realtà della scuola di Zuel, perché bisogna vederla per crederci, bisogna respirarne l’atmosfera… Io credo però che Raniero Regni, filosofo e pedagogista, grande sostenitore della visione di Maria Montessori, abbia saputo darne un’immagine veritiera e nello stesso tempo accattivante e poetica. Dei suoi testi segnalo pertanto alcuni stralci: “Nella valle ampezzana – egli ha scritto – ci sono bellezze eclatanti, da cartolina, che tutti conoscono, ma ce ne sono altre, segrete, preziose. A Cortina c’è una scuola che non è una scuola. Il Centro “Facciamo un Nido” di Zuel è un luogo dove non solo si educa e si istruisce, ma dove si aiuta la vita e si coltiva la bellezza. Come vuole Montessori, al cui approccio educativo la scuola si richiama, tutto è curato con amore e intelligenza, dal logo dell’associazione agli appendiabiti, dai laboratori di scuola elementare ai massaggi per il neonato. Sì, perché i bambini celebrano i dettagli, in essi si cela la buona educazione.