capitolo xi

Voci di esperti

Gravidanza, leggere oltre le parole

Parlagli. È il consiglio che m’ha dato il mio “strano” ginecologo dopo che l’ecografia aveva rilevato che il mio bimbo alla 37sima settimana si era girato di nuovo…

E oggi al tracciato lui era a testa in giù, non si sa come diamine si sia mosso perché ha anche cambiato dorso. Se solo le mamme conoscessero il potere di comunicazione che hanno con le loro pance…

Veronica

Aspettare un bambino: un meraviglioso viaggio verso l’ignoto, un cammino verso l’amore incondizionato per la propria creatura, un percorso lungo una vita e pieno di sorprese.


Durante la gravidanza il bambino e la madre hanno un’occasione privilegiata di scambio, di nutrimento, ma anche di condivisione emotiva.

Molte mamme sentono l’esigenza di comunicare coi propri bambini già in gravidanza e hanno chiare intuizioni di uno scambio di sensazioni con loro, intuizioni non spiegabili razionalmente ma ben percepibili. In effetti, a livello fisiologico le ricerche scientifiche ci confermano che fra mamma e bimbo esistono scambi ormonali importantissimi e che il feto, a partire dalla venticinquesima settimana di gestazione, percepisce varie sensazioni uditive che gli giungono sia dall’interno dell’organismo materno sia dell’esterno. I piccoli feti hanno capacità percettive incredibili e il rapporto madre-figlio in utero fin dall’inizio della gravidanza non è solo espressione di un legame biologico ma anche affettivo172. Considerare questi due aspetti legati in maniera indissolubile significa dare alla madre e al bambino un’identità completa fin dai primi mesi di gestazione e coltivare una relazione che si instaura fra loro già durante il periodo dell’attesa.