prima parte - capitolo vi

Un ambiente da bambino

La nostra professione è una truffa, bluffare, stupire la gente, impressionarla condelle parolone, quello che normalmente viene chiamato un bluff. […]Dal punto di vista etico, la nostra professione è indifendibile. […]Si tratta di sapere se Freud è o meno un evento storico.Credo che abbia fallito il colpo.Come me, in molto poco tempo, il mondo intero se ne infischierà della psicoanalisi.

J. Lacan

Tutti conosciamo la cosiddetta “regola aurea” della Psicoanalisi, basata sulla neutralità dell’analista nei confronti del suo assistito e sull’astinenza, intesa come il non avere alcun contatto con l’analizzando che esuli dall’analisi stessa.


Questi sono sicuramente princìpi generali ancora validi per una buona prassi clinico-terapeutica. Aggiungo che la neutralità andrebbe intesa anche come onestà professionale e come obiettività rispetto alla terapia, al suo svolgersi e ai suoi risultati e limiti.


La storia della Psicoanalisi, però, fin dai primi momenti ha visto violare questi stessi princìpi, a cominciare dal suo stesso padre.