seconda parte - fatica amica

capitolo iv

L’orologio delle storie

Ekironda kitaruma n’ekiromba ky’abaana
[Cicatrice che non duole è l’ombelico del figlio]

proverbio africano

Mamma, ti sei dimenticata che dopo il macellaio dobbiamo andare dal fruttaio e anche dal panaio!

Viola, 3 anni e mezzo

Matteo si alzava in piedi per la prima volta aggrappandosi all’oblò della lavatrice quando percepivo i primi movimenti di Viola nel mio ventre.


Il prodigio e la grazia erano doppi, così come il lavoro.


Poi è arrivato Andrea, a cui piaceva contemporaneamente saltare, cantare e raccontare, e ancora Simone, che si diverte a fare andare un trenino di legno sul binario che corre sotto il tavolo, ciuf ciuf, e gli basta una storia e una canzone, sempre la stessa, da portare in viaggio.


La fatica e la gratificazione del pensare e adoperarsi per tutti i figli sono andati di pari passo e tuttora ci accompagnano, talvolta scendendoci sulla testa come piogge pesanti ma purificatrici, talvolta facendosi cavalcare come puledri potenti ma mansueti.


Abbiamo ancora tanta strada da fare, ma abbiamo imparato a spostare la fatica, domarla, donarla. Non ci pesa più sullo stomaco e sul cuore: convivendoci, siamo diventati suoi amici e lei, da brava compagna di cammino, ci ricorda che maggiore è il sacrificio e maggiore sarà la gratificazione, e strizzandoci l’occhio ci suggerisce che quando l’olio di gomito si mescola con la fantasia, lei è disposta a farsi un attimo da parte.