CAPITOLO IV

Tuo il corpo, tuo il bambino, tua la scelta.
Come decidere con saggezza

Il numero di decisioni alle quali le donne, oggi, sono costrette, anche in gravidanze senza complicazioni, è infinito. In questo capitolo elencherò alcuni princìpi generali e fornirò indicazioni utili a operare scelte informate, oltre a dati più specifici per decidere se sottoporsi ai controlli per il diabete gestazionale, al test a termine per lo streptococco di tipo B, e all’induzione in caso di gravidanza “oltre il termine”.


Negli ultimi decenni l’esperienza della gravidanza e del parto è cambiata in modo radicale. Le nostre nonne e bisnonne, ad esempio, avranno pure avuto accesso a cure mediche o ostetriche, tuttavia le loro gravidanze furono esperienze molto più sociali più che mediche, e né i loro corpi, né tanto meno i loro figli saranno stati fatti oggetto dei controlli intensivi e delle complesse decisioni cui assistiamo nelle gravidanze, nei travagli e nei parti del ventunesimo secolo.


La medicalizzazione della gravidanza ha inizio sin dai primissimi giorni e nelle primissime settimane, con una serie di decisioni e di controlli proposti a cadenza regolare per tutti i restanti nove mesi. I genitori di oggi si trovano a dover operare scelte decisive come mai prima d’ora, tra cui:

  • A quale specialista rivolgersi.

  • A quali controlli sottoporre madre e bambino.

  • Che cosa fare qualora il bambino, nel corso della gravidanza, risultasse affetto da gravi anomalie.

  • Dove farlo nascere.

  • Dare o no il consenso all’induzione o al cesareo programmati.


La complessità di tali scelte risulta, ancora oggi, sempre più fitta, dal momento che i ricercatori cercano modalità sempre nuove di prevenire disturbi comuni (e meno comuni) di mamme e bambini. Un obiettivo encomiabile; tuttavia, così come molte altre innovazioni tecnologiche, i nuovi farmaci e trattamenti associati a queste misure preventive rischiano di esporre madri e figli anche a effetti collaterali. In ragione, poi, del delicato equilibrio in cui versa l’organismo di una donna gravida, oltre che dell’estrema vulnerabilità del nascituro, i farmaci e le procedure ostetriche risultano particolarmente suscettibili di provocare danni collaterali duraturi, molti dei quali accertati solo in retrospettiva.


Tra questi l’utilizzo dei raggi X sulle donne gravide a partire dagli anni Trenta, responsabile, come si è scoperto solo nel 1956, dell’aumento del rischio di tumori nei bambini esposti1; la somministrazione di dietilstilbestrolo (DES), prescritto nei casi di minaccia d’aborto tra il 1938 e il 1971, responsabile – come si scoprì – dell’aumentato rischio di disturbi riproduttivi quali infertilità, aborto, travaglio prematuro, carcinomi a cellule chiare nelle bambine esposte, con effetti presenti persino dopo tre generazioni2; la prescrizione, negli ultimi anni, del misoprostol (Cytotec) per l’induzione in donne già cesarizzate, al quale fu riconosciuta la responsabilità dell’incremento vertiginoso dei rischi di rottura uterina soltanto dopo anni di utilizzo. Per di più molti – di fatto la maggior parte – dei farmaci e interventi ostetrici non sono stati sottoposti a test di valutazione degli effetti collaterali a lungo termine, se non relativamente ai difetti congeniti sui feti esposti.


Oggi più che mai è fondamentale che i genitori moderni si impegnino a fondo nelle decisioni da prendere, valutando con attenzione le proposte avanzate dai professionisti ai quali si affidano. Ciò significa interpretare le complesse informazioni ricevute non soltanto con la ragione, ma anche con il cuore e con l’istinto. I genitori di oggi hanno altresì necessità, all’occorrenza, di accesso diretto alla tecnologia ostetrica, per garantire a madri e bambini massimi benefici e minimo danno.


Avere accesso alla miglior assistenza con il minimo danno potrebbe significare dar voce alle proprie aspettative e ai propri desideri al di là dell’assistenza sanitaria o delle “opinioni degli esperti” convenzionali. Potrebbe risultare piuttosto difficile, specie se si è alla prima esperienza con il sistema medico. Tuttavia è bene ricordare che saranno i genitori, e non gli operatori medico-sanitari, a dover convivere con le conseguenze di queste scelte; risulta quindi di importanza capitale che i genitori parlino per sé e per i propri figli.


Questo capitolo propone un modello semplice e utilizzabile in qualsiasi contesto decisionale, oltre ad alcune informazioni riguardo alle tre scelte, e interventi, che vengono più comunemente presentati ai genitori in attesa: la diagnosi di diabete gestazionale; il test e il trattamento dello streptococco di tipo B; l’induzione in caso di gravidanza oltre il termine. Procedure quali ecografie, epidurale, cesareo, clampaggio del cordone ombelicale, raccolta del sangue cordonale e parto in casa saranno trattate in capitoli a parte.