prima parte - capitolo ii

Cosa succede nel corpo della donna

Quando la scintilla della vita si spegne nel grembo materno, l’organismo della donna può reagire in modi differenti.


Come abbiamo accennato in precedenza, parlando dei sintomi che possono accompagnare l’interruzione della gravidanza nelle prime settimane dell’attesa, l’aborto può manifestarsi con dei segnali espliciti (perdite di sangue, dolori), oppure restare nascosto ed essere scoperto casualmente in occasione di un controllo ecografico.


Ma cosa succede nel corpo materno in questa situazione? Quando l’aborto si risolve spontaneamente e quando invece è necessario un intervento medico per tutelare la salute della donna?


Quando lo sviluppo dell’embrione si interrompe possono trascorrere da pochi giorni ad alcune settimane prima che l’utero cominci a contrarsi e si manifestino delle perdite.

Se si esegue un controllo ecografico mentre l’aborto è in atto, ovvero mentre sono presenti perdite ed eventualmente dolori al basso ventre o alla zona lombo-sacrale, si può vedere l’utero che si contrae1.


Se l’espulsione avviene in modo completo, l’utero si svuota spontaneamente e al suo interno non resta traccia della gravidanza che purtroppo si è interrotta.


In questo caso, una volta verificato tramite ecografia che la cavità uterina sia completamente vuota, se le perdite di sangue si riducono fino a cessare del tutto, non sono necessari interventi medici o terapie.


In genere si ritiene opportuno eseguire un ulteriore controllo ecografico e/o un dosaggio del beta-HCG a distanza di qualche settimana, per accertare che non vi siano state complicanze.


Se invece l’aborto è incompleto e l’utero, contraendosi, non riesce a liberarsi del tutto, può essere necessario un trattamento medico per svuotare la cavità uterina e far cessare le perdite ematiche. In questo caso l’ecografia rivela un’immagine disomogenea e disorganizzata: nella maggior parte dei casi non è più evidenziabile l’embrione ma solo il tessuto coriale o placentare.


Quando l’aborto è asintomatico il piccino non è più vitale, ma l’utero non si contrae e non ci sono segnali del fatto che la gravidanza si è fermata. L’embrione rimane nella sua culla e la cervice uterina è perfettamente chiusa. È l’ecografia a rivelare quanto è accaduto perché non c’è battito e perché le dimensioni del bimbo sono inferiori rispetto a quelle previste per quell’epoca dell’attesa.


Dal momento in cui il bimbo si spegne a quello in cui l’utero comincia a contrarsi e si verificano delle perdite possono trascorrere da pochi giorni ad alcune settimane.


In media si calcola che, in genere, l’embrione viene espulso spontaneamente entro 14 giorni2.