prima parte - capitolo iii

Sentimenti e paure,
le conseguenze emotive

In gravidanza tutte le energie sono dedicate alla creazione della vita, ai progetti, al futuro. Ma se la vita non si realizza il processo si blocca bruscamente, in modo del tutto inatteso e il progetto, il sogno rimane incompiuto.

Piera Maghella, La perdita

Aspettare un bambino. Quale esperienza più grande, intensa, emozionante di questa: diventare madre. Custodire nel proprio grembo il mistero antico e sempre nuovo della Vita. Quello della gravidanza è un tempo privilegiato, unico, speciale. Un tempo in cui la donna si apre alla vita, al dono, al futuro. Le energie fisiche e mentali si concentrano su questo immenso, importantissimo progetto. Che la gravidanza sia stata a lungo desiderata o che sia giunta inaspettata, cogliendo la coppia di sorpresa, quando si scopre che c’è un bambino in arrivo questa nuova vita diventa il primo pensiero per la donna.


E il sogno ha inizio. Un sogno fatto di aspettative potenti e fantasie, di amore – un amore mai provato –, di gioie e di paure. Il bambino cresce nel grembo materno e cresce nella sua mente, ci si chiede se sarà un maschietto o una femminuccia, si immagina il suo viso, ci si interroga sulla madre che si diventerà.


Quando intervengono complicazioni che portano a un aborto spontaneo, questo enorme e irripetibile progetto dedicato alla creazione della vita subisce una brusca interruzione e resta incompiuto.


Se la gravidanza si interrompe, se la scintilla di vita che culliamo nel grembo e nel cuore si spegne, il sogno si infrange.


I progetti, le aspettative, le fantasie… non si realizzeranno. E il tempo della gioia si trasforma in modo improvviso e imprevisto nel tempo dello smarrimento, della delusione, del dolore.


Con la diagnosi di aborto spontaneo ha inizio un percorso difficile, fatto di sensazioni e sentimenti molto specifici. Di fronte alla perdita di un bimbo, ogni donna ha reazioni differenti e assolutamente personali; generalizzare, naturalmente, non è possibile, ma ci sono alcune situazioni che sono comuni e caratterizzano questo tipo di vissuto e, più in generale, ogni esperienza di lutto. Sì, perché, perdere un figlio, anche se in una fase iniziale della gravidanza, per i futuri genitori e in particolare per la donna è un vero e proprio lutto.


C’è un legame speciale, biologico ed emotivo, che rende madre e figlio un tutt’uno, e quella che si crea tra loro, sin dai primissimi giorni dell’attesa, è una relazione incomparabile, che coinvolge il corpo, la mente, l’affettività e la sensorialità, un’intima e profonda simbiosi.