Aspettare un bambino. Quale esperienza più grande, intensa, emozionante di questa: diventare madre. Custodire nel
proprio grembo il mistero antico e sempre nuovo della Vita. Quello della gravidanza è un tempo privilegiato, unico, speciale. Un tempo in cui la donna
si apre alla vita, al dono, al futuro. Le energie fisiche e mentali si concentrano su questo immenso, importantissimo progetto. Che la gravidanza sia
stata a lungo desiderata o che sia giunta inaspettata, cogliendo la coppia di sorpresa, quando si scopre che c’è un bambino in arrivo questa nuova vita
diventa il primo pensiero per la donna.
E il sogno ha inizio. Un sogno fatto di aspettative potenti e fantasie, di amore – un amore mai provato –, di gioie e di paure. Il bambino cresce nel
grembo materno e cresce nella sua mente, ci si chiede se sarà un maschietto o una femminuccia, si immagina il suo viso, ci si interroga sulla madre che
si diventerà.
Quando intervengono complicazioni che portano a un aborto spontaneo, questo enorme e irripetibile progetto dedicato alla creazione della vita subisce
una brusca interruzione e resta incompiuto.
Se la gravidanza si interrompe, se la scintilla di vita che culliamo nel grembo e nel cuore si spegne, il sogno si infrange.
I progetti, le aspettative, le fantasie… non si realizzeranno. E il tempo della gioia si trasforma in modo improvviso e imprevisto nel tempo dello
smarrimento, della delusione, del dolore.
Con la diagnosi di aborto spontaneo ha inizio un percorso difficile, fatto di sensazioni e sentimenti molto specifici. Di fronte alla perdita di un
bimbo, ogni donna ha reazioni differenti e assolutamente personali; generalizzare, naturalmente, non è possibile, ma ci sono alcune situazioni che sono
comuni e caratterizzano questo tipo di vissuto e, più in generale, ogni esperienza di lutto. Sì, perché, perdere un figlio, anche se in una fase
iniziale della gravidanza, per i futuri genitori e in particolare per la donna è un vero e proprio lutto.
C’è un legame speciale, biologico ed emotivo, che rende madre e figlio un tutt’uno, e quella che si crea tra loro, sin dai primissimi giorni
dell’attesa, è una relazione incomparabile, che coinvolge il corpo, la mente, l’affettività e la sensorialità, un’intima e profonda simbiosi.