Abbiamo detto che gli aborti spontanei rappresentano la più frequente e comune complicazione della gravidanza.
Quando l’attesa si interrompe nelle prime settimane di gestazione, la causa, nel 60% circa dei casi, è una difficoltà di sviluppo dell’embrione, dovuta
a un’anomalia genetica del piccino stesso1.
Ma quando questo evento si ripete, non si parla più di aborto spontaneo occasionale (ovvero un evento imprevedibile e casuale): se si verificano due
aborti spontanei consecutivi si adotta la definizione “aborto spontaneo ripetuto”, se le gravidanze interrotte sono tre o più, la definizione è “aborto
spontaneo ricorrente”2.
La percentuale delle donne che per due volte di seguito hanno visto infrangersi il loro sogno di maternità è aumentata negli ultimi anni, fino ad
attestarsi intorno al 3%, mentre l’aborto spontaneo ricorrente interessa l’1-2% di tutte le gravidanze.3