Circa dodici anni fa scoprii di essere incinta. Una vera sorpresa, non pensavo potesse essere così facile.
Ricordo ancora le parole del ginecologo che, indicando una macchiolina sullo schermo dell’ecografo, disse: “Ecco vostro figlio!”
Stupore, felicità e sgomento si alternavano nella mia mente. Mio padre mi regalò un giornale per mamme in attesa che conservo ancora oggi. Una settimana dopo, il sogno svanì: assenza di eco embrionale. Per molti giorni e molte ecografie ho sperato che qualcosa cambiasse. Ma nulla. Quel bimbo non è mai nato. Se fosse stata femmina mi sarebbe piaciuto chiamarla Alice.
Chissà oggi come sarebbe Alice. Questa domanda mi accompagna costantemente.
Come ogni figlio, Alice ha cambiato la mia vita e continua a cambiarla. Lei mi ha regalato un po’ di preziosa umiltà.
Anna