capitolo vi

Perché occuparsi dei figli

Ripercorrendo la storia di gran parte degli adulti di successo, si resta sorpresi dall’enorme somiglianza delle loro prime esperienze di attaccamento. Negli anni della prima e della seconda infanzia, gli adulti intorno a loro – di solito almeno un genitore – hanno fornito non solo un accudimento continuo e adeguato, ma anche un modello e un supporto emotivo. Andiamo allora ad esaminare più in dettaglio alcuni dei vantaggi – prevedibili o inaspettati – relativi alla decisione, da parte di un genitore, di assumere il ruolo di principale figura di riferimento del figlio nei primi anni di vita, e di supervisore emotivamente coinvolto in quelli successivi. Come avremo modo di scoprire, tale coinvolgimento ha implicazioni che si ripercuotono sull’intera esistenza dell’individuo. Secondo il Carnegie Report: “Le prime esperienze con gli adulti che si prendono cura di lui rappresentano i mattoni della sua competenza intellettiva e della comprensione del linguaggio. Toccare, stringere e cullare un neonato, così come stimolare un bambino attraverso il dialogo e la lettura sembrano essere di enorme efficacia per lo sviluppo successivo. Quando questi gesti sono accompagnati da sensibilità e attenzione, favoriscono lo sviluppo di precoci competenze cognitive, che si riflettono, più tardi, sui succcessivi risultati accademici, sulle prestazioni lavorative e sull’adattamento sociale1.