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Testimonianze

Credo di aver coltivato fin da bambina il sogno di rimanere a casa con i miei figli. Mia madre lavorava, pertanto sono pochi i ricordi legati a lei durante la mia infanzia. Una mia prozia si occupava di me giocando, raccontandomi le sue storie, leggendomi fiabe: era lei, in fondo, la mia mamma. Per cui quando sono nati i miei figli per me fu ovvia la scelta di farli crescere con quelle attenzioni materne che io avevo conosciuto e che mi hanno sorretta nella mia vita adulta.


Che gioia essere testimone di tutti i cambiamenti che avvengono nei bambini: le grandi conquiste, le prime volte, i primi affanni…


Avere al tuo fianco un adulto amorevole che ti accompagna nella tua crescita è un privilegio prezioso. La madre che sceglie consapevolmente di crescere insieme ai suoi bambini non fa un “sacrificio”: fa qualcosa di sacro.


Elisabetta

Quando avere un figlio era per me non un progetto ma soltanto un pensiero lontano, immaginando un futuro da mamma ero convinta che avrei mandato il bambino in un asilo nido appena possibile: dovevo pensare alla mia carriera, che sembrava essere il centro della mia vita. Andavo ripetendo a me stessa che sarebbe stata la scelta migliore, non potevo di certo buttare all’aria tutte le energie profuse nello studio e tutti i sacrifici fatti per acquisire un buon livello di professionalità nel mio lavoro.


Poi, quando ho iniziato a desiderare veramente un figlio, le mie solide convinzioni hanno iniziato lentamente a vacillare… e ho cominciato a pensare che forse la scelta migliore sarebbe stata quella di affidarne la cura a una persona che stimavo tantissimo, che potesse essere un punto di riferimento per il bambino.


Ma il giorno in cui quella sottile linea sul test di gravidanza è diventata rosa, nello stesso istante in cui ho scoperto che dentro di me stava nascendo una vita, non ho avuto alcun dubbio: io sarei rimasta accanto a mio figlio dopo la sua nascita e per i suoi primi anni di vita.


Il mio bambino è arrivato nel momento in cui la mia carriera di avvocato era in piena ascesa e quando, dopo aver a lungo lottato per questo, avevo appena aperto uno studio tutto mio.


Ma quella vita che piano piano cresceva dentro di me ha cambiato radicalmente la mia visione del mondo e grazie a Fabio sono diventata una persona nuova (o forse ero già così e non lo sapevo, ed è stato mio figlio a farmi conoscere questo aspetto di me).


Sono rinata con la nascita di mio figlio. Mai ho amato così tanto la mia vita come da quando sono diventata mamma. La maternità ha reso più forte il mio attaccamento alla vita. Fabio mi ha fatto tornare bambina e, giorno dopo giorno, mi sta aiutando a riscoprire il mondo. Non sono solo io che gli faccio scoprire le cose, è soprattutto lui che le fa scoprire a me. Quelle piccole cose che gli occhi di un adulto non vedono quasi più diventano giganti agli occhi di un bambino. Quante cose mi passavano davanti e io non le vedevo! Mio figlio è una continua scoperta e insieme a lui sto imparando tantissimo. Durante le nostre lunghe passeggiate ci soffermiamo a osservare ogni cosa, lui vuole conoscere tutto. Adoro i suoi occhi che mi guardano con una immensa sete di sapere e ringrazio Dio di avere il privilegio di poter soddisfare in prima persona quella sete. La maternità ha dato una nuova dimensione al mio tempo, mi ha insegnato a vivere senza orologio e ad ascoltare solo i bisogni del mio bimbo.


Da quando Fabio è nato non l’ho mai lasciato e sono felicissima di aver fatto questa scelta. Ci alziamo insieme al mattino, facciamo colazione insieme, pranziamo insieme, ceniamo insieme, giochiamo insieme, leggiamo insieme, dormiamo insieme… Il nostro è un grandissimo scambio d’amore. Stare con mio figlio a tempo pieno è stata la scelta migliore che potessi fare non solo per lui, ma anche per me.


Continuo a esercitare un po’ di libera professione lavorando a casa quando lui dorme, specie la sera. Ogni tanto, quando devo redigere un atto in scadenza, trascorro buona parte della notte a scrivere, ma stare a casa mi permette di rassicurare mio figlio tutte le volte che ne ha bisogno A volte è stancante perché magari non dormo per notti intere o dormo solo poche ore per notte, ma la freschezza del sorriso di mio figlio cancella ogni traccia di stanchezza.


È bello per me potergli essere accanto tutte le volte in cui vuole essere coccolato o consolato. Le mie braccia sono per lui un porto sicuro. Sono stata con lui quando ha sorriso per la prima volta, quando aveva le coliche e piangeva forte, quando ha detto la prima parola, la seconda, la terza… sempre. Ero con lui quando ha imparato a gattonare… a tirarsi su… a muovere i primi passi. C’ero ogni volta che gli è spuntato un nuovo dentino, consolandolo quando provava dolore e “festeggiandolo” quando mi accorgevo che era finalmente spuntato. Ero con lui la prima volta che è stato spintonato da un altro bimbo e i suoi occhi spaventati e increduli a un tempo mi chiedevano cosa fosse successo. Sono sempre con lui quando si addormenta e sono sempre con lui quando si sveglia.


Quando Fabio ha compiuto 21 mesi ho accettato un incarico di supplente in una scuola per 3 mesi e mezzo, durante i quali mi sono dovuta allontanare da lui al mattino per qualche ora; durante la mia assenza, nel tentativo di non traumatizzarlo troppo, ho fatto in modo che lui potesse rimanere comunque a casa (in quel periodo i miei genitori si sono trasferiti da noi) tra le sue cose, i suoi giochi, i suoi libri. Non volevo che fosse costretto a svegliarsi per andare altrove, sconvolgendo ancor di più la sua esistenza. E, grazie a mille attenzioni e accorgimenti, il distacco è avvenuto nel modo più morbido possibile.


Adesso sono di nuovo a casa con mio figlio tutto il giorno, e ringrazio il Cielo per il tempo prezioso che posso trascorrere con lui. Fabio andrà alla scuola materna solo dopo che avrà compiuto 3 anni. In ogni caso per il futuro non ho intenzione di riprendere a lavorare a tempo pieno come avvocato: dovrei stare via da casa troppo tempo e mi sentirei poco presente come madre. È soprattutto per questo motivo che ho accettato quel breve incarico da supplente, per aprire la strada a nuove opportunità che mi consentano di avere più tempo per Fabio anche in seguito. A volte è dura economicamente, e mio marito e io passiamo ore a cercare di far quadrare i conti di casa ma, rinunciando a tante cose inutili, alla fine riusciamo sempre a superare i momenti di difficoltà.


Penso che un bimbo che può trascorrere i suoi primi anni di vita insieme alla mamma (o al papà a tempo pieno) cresca con maggiori sicurezze e, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, sia anche più indipendente. Quando andiamo al parco giochi e lo osservo giocare mi rendo conto della sua autonomia. Rifarei mille volte la scelta che ho fatto e sono grata a mio marito che mi ha permesso di portarla avanti sostenendomi e aiutandomi nei momenti difficili.

Stefania