CAPITOLO IX

Alimentazione della madre

Diverse questioni preoccupano le madri: cosa e quanto devono mangiare, quanto devono bere, quali alimenti devono evitare e quali sono invece particolarmente benefici perché aumentano la produzione di latte e ne migliorano la qualità…


Fortunatamente la risposta a queste domande è una sola per tutte: quello che vogliono. Lo spiegheremo nel dettaglio qui di seguito. Se desiderate una risposta ancora più esaustiva, vi suggerisco il libro Mamá come sano di Julio Basulto.

Quanto mangiare

Il latte deve arrivare da qualche parte. Quel che la madre mangia si trasforma in latte. Già molti anni fa, qualcuno calcolò quanto avrebbe dovuto mangiare in più una mamma, per poter produrre tutto quel latte. Il calcolo è semplice: tanti millilitri di latte contengono tante calorie. Aggiungendo una percentuale per il metabolismo (ovvero, ciò che si spreca durante il processo di produzione), risultavano, credo di ricordare, 700 kcal al giorno, da consumare in più rispetto a quelle che la madre consumava abitualmente.


(Precisazione: nel linguaggio popolare, e in molti libri sulla nutrizione, viene chiamata caloria quel che scientificamente è una chilocaloria, cioè, mille calorie).


Fin qui il calcolo teorico. Ma quando si fecero studi concreti su madri vere, madri sane e ben nutrite di paesi occidentali, i cui figli aumentavano di peso in modo regolare attraverso un allattamento materno esclusivo, si rilevò che queste non assumevano 700 kcal in più, ma solamente un centinaio o 150 (addirittura meno in alcuni esperimenti). Bastavano queste calorie per mantenere il loro peso normale, la loro attività normale, e anche per produrre tutto il latte di cui avevano bisogno i loro figli. A quanto sembra, durante l’allattamento (così come durante la gravidanza) avviene un cambiamento nel metabolismo, che porta a un più proficuo sfruttamento degli alimenti ingeriti. Come una macchina che consuma meno benzina dopo la messa a punto.


Nonostante ciò, molti libri ripetono le vecchie raccomandazioni. E può essere anche che alcuni di questi testi abbiano trasformato le benedette calorie in alimenti specifici: latte, pane, carne, pasta… La madre che leggerà tali raccomandazioni non riuscirà a mangiarsi tutto, per quanto si sforzi. E se qualcuna ci riuscisse… beh, allora forse è proprio da lì che nasce il mito secondo cui allattare fa ingrassare.


Sia come sia, la madre che allatta non ha bisogno di alcun testo che le consigli quanto deve mangiare. Tutti gli animali sono in grado di mangiare quanto hanno bisogno senza dover leggere alcun testo, o interrogare un veterinario. Le nostre necessità cambiano nell’arco della nostra vita; ma a nessuno passa per la testa di andare dal medico per chiedere cosa devo mangiare ora che sto entrando nell’età dell’adolescenza, o ora che ne sto uscendo, o ora che inizio a lavorare da postina o da impiegata. Quante calorie in più deve assumere nel mese di agosto un funzionario appassionato di ciclismo? O quante in meno un minatore che passa le sue vacanze seduto a leggere? È automatico: quando aumentano le nostre necessità caloriche (per la nostra crescita o per la nostra attività fisica), abbiamo più fame e mangiamo di più; quando le nostre necessità diminuiscono, abbiamo meno fame e mangiamo meno.


Quindi non c’è bisogno di seguire una dieta, né di calcolare le calorie, né di fare nulla di strano. Mangiate semplicemente a seconda della fame che avete, senza idee preconcette (molta gente crede che durante l’allattamento si debba mangiare per due e si sforza di farlo).


Non si sbaglia mai? E se mi sbaglio e mangio troppo o troppo poco? Gli animali sbagliano solamente se sono malati; ma noi esseri umani siamo talmente sottomessi alla nostra educazione e cultura, alle pressioni che ci circondano e alla pubblicità, che a volte (raramente) mangiamo meno di quanto dovremmo, e altre volte (molto più spesso) mangiamo di più. Ma questo è facile da scoprire: se ingrassate troppo dovete mangiare meno, se dimagrite troppo dovete mangiare di più. Nessuno ingrassa di 30 kg se prima non è ingrassato di uno, due, tre… così avrà un sacco di tempo per rendersene conto e prendere le giuste precauzioni.