Alcuni dettagli abbastanza importanti(Che però non sono neanche dogmi di fede)
- Non obbligare mai un bambino a mangiare.
-
Fino ai sei mesi, solo allattamento al seno: né pappe, né succhi, né acqua, né infusioni, né niente. Neanche se sono naturali
o fatti in casa. Eccezioni: se fra i quattro e i sei mesi chiede cibo quando vede mangiare i genitori, gli si può dare qualcosa. Se la mamma lavora
e non può o non vuole togliersi il latte, può anticipare l’alimentazione complementare piuttosto che dargli latte artificiale.
-
A partire dai sei mesi iniziare a offrirgli (senza forzarlo) altri alimenti, sempre dopo la poppata al seno (il bambino stesso inizierà a mangiare
prima di poppare quando lo riterrà opportuno).
-
Non sopprimere le suzioni per dare altri alimenti; fino all’anno dovrebbe continuare a poppare almeno cinque o sette volte al giorno, e se sono di
più meglio. Il bambino stesso inizierà a ridurre le suzioni, fino ad arrivare a una o due al giorno… ma questo non dovrebbe accadere prima
dell’anno. Eccezione: logicamente salterà qualche poppata se voi lavorate, ma compenserà poppando di sera e di notte.
-
Se lo allattate a richiesta, avrete già latte a sufficienza, e della miglior qualità. Non ha bisogno né gli conviene prendere altro tipo di latte,
né derivati, né yogurt (anche se sull’etichetta è specificato che sono appositamente per bambini), né pappe mischiate col latte. Se usate cereali in
polvere per bambini, assicuratevi che non contengano latte (potete scioglierli in acqua o in brodo). Non lo diciamo per puro fanatismo contro il latte; succede spesso che il latte delle pappe provochi allergie.
- Scolare gli alimenti, non riempirgli la pancia di zuppe, brodo o acqua di cottura.
- Continuare ad allattare al seno fino ai due anni e oltre.
- L’ordine dei diversi alimenti non ha importanza. Non c’è un’età per la carne, un’età per la frutta…
-
È importante introdurre quasi subito gli alimenti ricchi di ferro (carne o pollo). Fino all’anno conviene non superare i 20 o 30 g al giorno; si
può aumentare a 40 o 50 g tra l’anno e i tre anni. Il ferro è necessario, ma è meglio non abusare delle proteine.
- Evitare gli alimenti che possono provocare asfissia (soprattutto la frutta secca) fino ai tre anni.
-
Potete dargli dell’acqua, da bere fin da subito usando un bicchiere. “Ma non è capace di bere dal bicchiere”. Certo, ma il vostro bambino non sa
nemmeno bere dal biberon: se deve imparare a fare una cosa, che almeno sia qualcosa di utile che gli servirà per tutta la vita. I bambini che
poppano dal seno non hanno assolutamente bisogno di prendere anche il biberon. E quelli che prendono il biberon dovrebbero imparare a bere dal
bicchiere per eliminare l’uso del biberon prima dell’anno.
-
I succhi di frutta sono sconsigliati a qualsiasi età, e in particolare bisognerebbe evitarli prima dell’anno. Neanche i succhi fatti in casa appena
spremuti. Mangiare frutta è un’abitudine sana, bere succo di frutta non lo è.
Heyman MB, Abrams SA, AAP Committee on Nutrition, Fruit juice in infants, children, and adolescents: current recommendations, in “Pediatrics”,
num. 139, 2017, e2017-0967.
Meno male che ho premesso che questi consigli “non sono neanche dogmi di fede”, perché rispetto all’edizione precedente di questo libro ho dovuto
eliminare dalla lista cinque consigli che non mi sembrano più così importanti come prima:
-
Il consiglio di offrire i nuovi alimenti uno alla volta, a diversi giorni di distanza. Un suggerimento molto diffuso fino a qualche decennio fa, ma
che non è mai stato supportato da basi scientifiche. Le raccomandazioni attuali non lo menzionano.
-
Il consiglio riguardo al glutine, che richiede una precisazione. Dopo un periodo in cui sembrava che più se ne ritardasse l’assunzione e meglio
era, e un altro periodo in cui, invece, ritardarne troppo l’assunzione sembrava una pessima scelta, nuovi studi dimostrano che l’età in cui è meglio
introdurre il glutine nell’alimentazione del bambino è indifferente, qualsiasi momento tra i quattro e i dodici mesi è adatto. Gli esperti affermano
ancora che nelle prime settimane è meglio dare al bambino “una quantità ridotta” di glutine, ma confessano che tale “quantità ridotta” non sia stata
ancora ben definita. Secondo me, i pezzetti di cibo che un bambino afferra e mangia spontaneamente quando i genitori lo lasciano fare possono valere
benissimo come “quantità ridotta”.
-
Il consiglio riguardo agli alimenti che possono provocare allergie. Si pensava che ritardarne l’assunzione potesse evitare l’insorgere di allergie,
però una serie di studi ha dimostrato che è una precauzione inutile. Il pesce o le uova si possono dare al bambino in qualsiasi momento.
-
Il consiglio di non aggiungere sale o zucchero. In realtà, sale e zucchero non sono più pericolosi al sesto mese che a vent’anni. La loro
pericolosità è la stessa. Se si raccomanda di non aggiungere sale o zucchero agli alimenti del bambino non è perché si teme possa rimanerne
intossicato o qualcosa di simile, ma perché si spera che il bambino impari a mangiare sano, così che, quando sarà grande, consumerà una minore
quantità di sale o zucchero di quella che ingeriamo noi oggigiorno. Però gli omogeneizzati e i vasetti che si trovano in farmacia contengono un po’
di sale, e i cereali per bambini contengono zucchero (non un po’, tantissimo). Comunque sia, il nostro piano è fallito: dopo decenni passati a
raccomandare “niente sale, niente zucchero”, dov’è finita questa nuova generazione di giovani che mangia sano? Per molto tempo abbiamo raccomandato:
“Cucinate senza sale, mettete da parte la porzione del bambino e poi aggiungete sale al piatto dei genitori”, ma non serve a niente che il bambino
mangi sanissimo per sei o dodici mesi e poi si abbuffi di bibite e salatini per i successivi trent’anni. Così ho deciso di cambiare consiglio:
cucinate con poco sale e poco zucchero, mangiate sano e vostro figlio potrà mangiare le stesse cose a partire dal sesto mese. Mangiare sano per
trent’anni di certo influirà sulla salute di vostro figlio.
-
Il consiglio che, a partire dall’anno, il bambino può mangiare di tutto. In realtà, può già mangiare quasi tutto a partire dal sesto mese; con
l’anno non avviene nessun cambiamento particolare.