Lo svezzamento è stato vittima di un grave problema semantico.
In spagnolo destetar significa, chiaramente, togliere il seno1. “Far sì che il bambino smetta di poppare”, dice il dizionario. Può essere uno svezzamento brusco (“ieri ho svezzato mio figlio”), anche se evidentemente è sempre meglio uno svezzamento graduale (“è da due settimane che sto svezzando mio figlio”).
In teoria, in inglese svezzare si dice to wean. Ma non è la stessa cosa. Etimologicamente, to wean significa abituare, e i dizionari lo definiscono come: “Abituare un bambino ad alimenti distinti dal latte materno”. Pertanto, non si svezza in un giorno o in un mese, ma in diversi mesi o anni. Il weaning inglese non corrisponde al destete spagnolo (o allo slattamento italiano), ma è il lungo periodo che comincia con la prima pappa e si conclude quando il bambino lascia definitivamente il seno.
Quando diciamo cominciare con l’alimentazione complementare, gli inglesi a volte dicono to start weaning. Se qualcuno lo traduce come “cominciare il destete”2, i lettori penseranno che, entro un mese, il bambino dovrà essere svezzato. Allo stesso modo, gli inglesi a volte definiscono gli alimenti complementari weaning foods. E qualcuno lo traduce come alimenti del destete,3 disastro totale! La traduzione letterale sarebbe alimenti di assuefazione, un’espressione orribile; le traduzione elegante potrebbe essere alimentazione complementare, pappe, primi alimenti … ma, allora, non ha niente a che vedere con lo svezzamento.
Una madre inglese che dice “ho iniziato a svezzare il mese scorso” magari ha intenzione di continuare ad allattare per altri tre anni.