Un bambino può essere messo sul vasino anche prima che sia pronto per comunicare i suoi bisogni, e questo può avvenire fin dalle prime ore di vita. Alcuni genitori decidono di praticare l’educazione al vasino precoce assistita1, detta anche “elimination communication” e da altri autori “igiene naturale del bambino”2.
L’educazione al vasino precoce assistita è un sistema graduale e rispettoso del bambino usato per il controllo sfinterico: invece di cambiare di frequente il pannolino, si visita spesso il vasino. Con questo approccio i genitori imparano a leggere il linguaggio del corpo del bambino e lo mettono sul vasino fin dalla nascita, quando credono che per lui sia il momento di fare i bisogni. Si tratta di un approccio fondato sulla comunicazione empatica che si instaura nel tempo tra genitore e figlio: il genitore, ascoltando e osservando il suo neonato, impara a discriminare poco per volta quei segnali che gli permettono di capire quando deve fare i bisogni. È una modalità per eliminare del tutto o diminuire drasticamente l’uso dei pannolini.
L’obiettivo che ci si pone non è quello di svezzare dal pannolino il prima possibile, ma di imparare poco per volta a comunicare con il piccolo e a comprenderne i messaggi più intimi; il bambino impara a riconoscere i bisogni del proprio corpo, il genitore a osservare il suo bambino da un ulteriore punto di vista. Il piccolo inoltre è sgombro dall’impaccio del pannolino e libero nei suoi movimenti3.
Ma vediamo un po’ di storia: nel 1977 uno studioso dell’università di Maastricht, M.W. De Vries, pubblicò su “Pediatrics” uno studio osservazionale4 condotto su una tribù africana in cui l’educazione al vasino (sia di giorno che di notte) veniva iniziata subito dopo la nascita, con controllo degli sfinteri raggiunto a sei mesi di età circa. La madre individuava due posizioni per assistere il lattante durante la defecazione e la minzione, a cui associava due diversi tipi di suoni. L’assistenza del genitore avveniva sempre in occasione di segnali inviati dal bambino. Secondo De Vries il successo di questo metodo è da ricondurre ai costumi piuttosto semplici di quella tribù e all’organizzazione familiare che prevedeva il coinvolgimento di fratelli maggiori e altri membri della famiglia allargata. Studi successivi confermarono l’esistenza di altre tribù che praticavano questa modalità in Giamaica e in India. Data l’organizzazione di questa comunità l’autore sosteneva l’impossibilità di praticare questo metodo nella società occidentale; è la prima volta che nella letteratura sull’educazione al vasino viene introdotto il concetto di relatività culturale.
Un altro aspetto importante da considerare è la modalità di accudimento “ad alto contatto” delle società che fin dalla nascita non usano i pannolini: i bambini sono pelle a pelle con il genitore per il 90% della giornata, mentre nella società occidentale (con l’avvento di passeggini, sdraiette, culle, seggiolini) il contatto fisico è ridotto al minimo (gli etnoantropologi stimano il 10% del tempo di contatto pelle a pelle nelle 24 ore)5. E in realtà il segreto sembra essere proprio questo: in siffatte culture i bimbi vivono a stretto contatto con la madre e i segnali che il piccino invia quando deve eliminare vengono immediatamente accolti.
Come premesso, l’elimination communication si basa proprio sui segnali che precedono l’evacuazione o la minzione; tali segnali sono: l’espressione del viso, il segnale di spingere, il segnale di fastidio, il tipo di pianto. Altri elementi sono il timing delle evacuazioni (prima o dopo i pasti, prima o dopo la nanna) e una corretta assistenza del genitore in questi momenti.
L’EC potrebbe funzionare nella società occidentale? Sembra proprio di sì a detta dei genitori che frequentano i forum su internet e si scambiano informazioni e consigli peer to peer6.
L’efficacia di questo approccio è supportata dalla ricerca scientifica7 condotta di recente da un medico italiano, Simone Rugolotto8. Lo studio evidenzia che oltre il 90% dei genitori che applicano l’EC riferisce che i figli hanno mostrato segnali premonitori in occasione di scariche o minzioni: il rifiuto del vasino è solo del 12% (con il metodo classico di solito si aggira intorno al 25%). Ecco i principali segnali che anticipano le minzioni e le percentuali di bambini che li mostrano: modificazioni dell’aspetto del viso: 54%; segnali sonori vocali: 50%; indicazione della zona genitale: 49%; atto di spingere: 36%.
Alcuni genitori credono profondamente nei loro bambini e nelle loro possibilità e applicano questo approccio con profonda soddisfazione loro e libertà di movimento per i loro piccoli, che possono beneficiare dell’assenza del pannolino fin dai primi mesi. Ecco alcune testimonianze: