Può essere utile, dopo aver delineato la vita di Maria Montessori, precisare in breve il centro dei suoi interessi a partire dal 1907: da un lato lo studio delle fasi di sviluppo del fanciullo (o «piani», come preferiva chiamarli), dall’altro l’individuazione di mezzi e di modi idonei a favorirne il pieno compimento e a promuovere un’educazione attenta all’individuo, ma al contempo orientata alla socializzazione e al senso di responsabilità verso gli altri.
Chi lavora all’interno delle scuole Montessori, purché non inquinate da compromessi, sa che questo modello è realizzabile e vorrebbe vederlo attuato su larga scala, soprattutto in un contesto sociale, qual è quello odierno, testimone non solo della labilità delle competenze di base acquisite in scuole di tipo tradizionale, ma addirittura della preoccupante diffusione di comportamenti violenti e vessatori assunti da soggetti giovanissimi.